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Un condannato a morte viene scagionato | Il test del dna lo salva dopo 31 anni

Aveva confessato lo stupro e l’omicidio di una bambina di 11 anni, avvenuto nel 1983 nel North Carolina: Henry Lee McCollum aveva 19 anni quando è stato condannato a morte. Adesso, 31 anni dopo, è arrivato il miracolo: il delitto lui non l’aveva mai commesso. E a svelarlo è stato un test del Dna su un mozzicone di sigaretta, trovato nel campo del delitto della piccola Sabrina Buie e che adesso si scopre appartenere ad un altro detenuto, all’ergastolo per uno stupro e un omicidio avvenuto con la stessa dinamica.

Henry Lee McCollum è tornato libero alle 9,42 del 3 settembre: lui e suo fratello Leo Brown, scagionato, non hanno mai ucciso quella bambina. Spaventati e confusi da ore di interrogatorio, giovanissimi e disabili mentali, con un Qi del 51 (su una media di 100), firmarono la confessione con la promessa di tornare a casa.

Soltanto nel 2003, a 20 anni dall’omicidio della bimba, gli avvocati dei due fratelli riuscirono a far accogliere la mozione per analizzare il mozzicone di sigaretta. Il test fu fatto nel 2010, i risultati passarono dalla commissione dello Stato e alla fine, nel 2014, l’annuncio: Henry Lee McCollm è innocente.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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