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Il 10 settembre 1898 moriva la principessa Sissi. La sua favola triste conquistò il cinema /FT /VD

Non c’è bambina che non giochi, almeno una volta, immaginando di essere una principessa. Abiti sontuosi, castelli incantati e fantastiche storie d’amore. La classica favola insomma e pensando alle principesse ne viene in mente una su tutte: la triste Sissi. La sua però non è una favola, ma una storia realmente accaduta che ha influenzato l’immaginario collettivo, complice anche il grande schermo.

Una vita tormentata iniziata il a Monaco, nel palazzo dei Duchi di Baviera sulla Ludwigstrasse, la notte di Natale del 1837 e terminata il 10 settembre del 1898, quando l’anarchico Luigi Licheni la uccide con una stilettata la cuore.

Elisabetta di Baviera è la figlia dell’arciduca Massimiliano e della principessa Ludovica. Si sposa giovanissima “vittima” del più classico e romantico colpo di fulmine. Nell’agosto del 1853 la madre Ludovica e la zia Sofia (madre dell’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe) si accordano per far sposare il giovane Francesco Giuseppe con la sorella maggiore di Sissi, Elena. Il giovane imperatore però vede Sissi e se ne innamora perdutamente. Solo quattro giorni dopo il primo incontro, il 19 agosto 1853, viene ufficialmente annunciato a Bad Ischl (dove si trovava in vacanza la famiglia imperiale asburgica) il fidanzamento e la data delle nozze è fissata per l’aprile dell’anno successivo. La notizia fa scalpore, soprattutto perché nessuno a Vienna conosce la futura sposa e non ci si aspetta un così rapido fidanzamento. Francesco Giuseppe, chiamato Franz, non desiste e i due si sposano.

Il 20 aprile 1854 Elisabetta lascia definitivamente Monaco per intraprendere un lungo viaggio lungo il Danubio che la porta a entrare solennemente in Vienna il 23 aprile, accolta dalla famiglia imperiale e da tutta la nobiltà austro-bavarese. Numerose sono le raffigurazioni di questo “viaggio” e altrettante sono quelle dell’ingresso di Sissi a Vienna mentre non esistono immagini attendibili che raffigurino la coppia nel giorno del loro matrimonio, celebrato solennemente nella Augustinerkirche dal principe arcivescovo di Vienna. Per esempio, non si sa pressoché nulla sull’abito della sposa (di cui oggi è rimasto soltanto lo strascico), se non che ci sono volute ben tre ore per indossarlo e per sistemare sul capo di Sissi il diadema imperiale, offerto dall’arciduchessa.

La vita di corte però è tutt’altro che una favola e la giovane Sissi inizia a soffrire degli obblighi imposti dal nuovo ruolo. Un malessere che si manifesta con un esaurimento nervoso e disturbi alimentari. A questo si aggiunge un destino poco generoso: la prima figlia, Sofia, nasce nel 1855 (Sissi ha solamente 18 anni) ma muore appena due anni dopo. Nel 1856 nasce la secondogenita Gisella e nel 1858 è la volta del tanto sospirato erede maschio: Rodolfo. Nel 1886 la morte dell’amato cugino Ludwig e, nel 1889, il suicidio dell’erede al trono. Episodi che aggravano la condizione della principessa. Nel 1898 la tragica fine.

Una storia, quella della principessa Sissi, riportata sul grande schermo con una trilogia. Negli anni ’50 grande successo hanno ottenuto le pellicole interpretate da Romy Schneider (Sissi) e Karlheinz Böhm (Francesco Giuseppe). Nel 1972 la Schneider torna a impersonare l’imperatrice d’Austria nel monumentale “Ludwig” di Luchino Visconti.

 

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