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Palermo e il matrimonio dei nipoti dei capimafia | La celebrazione nella Cappella Palatina

Il matrimonio delle polemiche, quello tra i nipoti dei capimafia: lo zio di lei è il super latitante Matteo Messina Denaro, che per ovvi motivi non era presente alla cerimonia, lui, invece, è il nipote di Gaetano Sansone, il boss dell’Uditore che ospitò Totò Riina nel suo residence di via Bernini.

E sembra anche quasi una provocazione il luogo dove i due neo coniugi hanno detto sì, la cappella Palatina di Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea regionale siciliana a Palermo. Francesco Forgione, ex presidente dell’Antimafia, ora al vertice della fondazione che gestisce Palazzo dei Normanni, mette le mani avanti: “Non c’entriamo nulla – sottolinea. – La cappella Palatina è una parrocchia gestita dalla Curia”.

Dal suo lato, il parroco, don Michele Polizzi spiega: “Per noi era solo una coppia di giovani sposi. Non avevamo idea dell’entità dei parenti degli sposi, perché non chiedo il certificato Antimafia”. Affermazione rimarcata da molti utenti sui social network, che ritengono ingiusto far ricadere le colpe dei parenti su di loro.

Nessuna “ostentazione di potere” della mafia dunque, ma un matrimonio sobrio, quasi avvolto da una nube di mestizia, dettata dalla mancanza dei parenti più stretti alla celebrazione, che non hanno potuto accompagnare la sposa all’altare.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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