Appalti pubblici, 50 mila posti a rischio | La Regione avvia un tavolo di confronto

di Maria Teresa Camarda

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Appalti pubblici, 50 mila posti a rischio | La Regione avvia un tavolo di confronto

| venerdì 19 Settembre 2014 - 18:29

Un tavolo istituzionale che metta a confronto governo, associazioni di categoria e sindacati sul tema degli appalti pubblici di facility, sempre più spesso affidati a società partecipate. È questo uno degli impegni presi oggi, a Palermo, in occasione dell’Assemblea di Anip/Confindustria – l’Associazione nazionale imprese di pulizia e servizi integrati dal titolo “Partecipate o partecipiamo? Prospettive e proposte per il mercato degli appalti pubblici di Facility”, che si è tenuta presso la sede di Confindustria Sicilia.

Ad aprire i lavori il vicepresidente di Confindustria Sicilia, Giuseppe Catanzaro, che ha sottolineato come spesso ci si ritrovi davanti a un “doppio binario” tra imprese private e imprese pubbliche. “Il controllore – ha detto Catanzaro – in diversi casi sembra non aver alcun interesse a controllare se stesso, ossia le spa pubbliche. Cosa che invece fa, giustamente e puntualmente, nei confronti dei privati con la conseguente alterazione di mercato”.

A toccare il nervo scoperto è stato Salvatore Navarra, vice presidente di Anip, che ha sottolineato come l’internalizzazione dei servizi attuata da molte amministrazioni regionali stia mettendo a rischio un intero comparto che, soltanto in Sicilia, dà lavoro a 50 mila persone.

“La cassazione degli articoli di legge che sancivano le internalizzazioni – ha dichiarato Navarra – oggi è aggirata da diverse amministrazioni regionali che stanno comunque procedendo ad affidare a lavoratori precari che gravitano nell’orbita regionale, i servizi gestiti storicamente dalle aziende private del facility. Una ‘vera e propria amministrazione parallela’, come la sezione regionale della Corte dei Conti ha definito le partecipate regionali, nella quale operano società che sono un evidente concentrato di inefficienza e sprechi. Un problema gravissimo – ha continuato Navarra – se si pensa che il nostro settore occupa in Sicilia circa 50.000 lavoratori che, ora, per il venir meno dei contratti e delle commesse rischiano di trovarsi senza una occupazione perché rimpiazzati improvvisamente da nuovi colleghi che fanno parte di una società regionale”.

Ad indicare la strada di una possibile soluzione l’assessore alle Attività produttive della Regione siciliana, Linda Vancheri: “Mi impegno personalmente – ha detto – a istituire un tavolo di confronto tra governo, associazioni di categoria e sindacati. Qualsiasi ragionamento, però, non può che partire da un cambiamento culturale: l’impresa non è un nemico da combattere, ma un valore aggiunto per il territorio. E sono contenta, oggi, che a questo tavolo siano presenti anche rappresentati del parlamento regionale e nazionale, perché solo con la collaborazione dell’intera classe politica è possibile raggiungere risultati”.

Della proposta di legge sul settore dei servizi integrati (AC 2475) presentata in Parlamento nelle scorse settimane ha parlato il presidente di Anip, Lorenzo Mattioli: “Finalmente – ha detto – esiste una proposta di legge che definisce per la prima volta regole dirette a qualificare il settore dei servizi integrati. Quattro i punti principali: delineare per la prima volta il perimetro complessivo delle attività ricomprese nel concetto industriale di facility management; favorire l’esternalizzazione dei servizi di gestione degli immobili, razionalizzando le procedure ad evidenza pubblica, semplificando le pratiche amministrative con un obiettivo di efficientamento della stessa spesa pubblica (un tema molto sentito in Sicilia); promuovere lo sviluppo di occupazione regolare, contrastando il lavoro nero; tutelare le imprese in caso di ritardato pagamento dei corrispettivi, garantendo un più agevole accesso al credito bancario. Tutte tematiche, come ben si comprende, vitali per uno sviluppo sano del nostro settore”.

Sull’importanza della Proposta di Legge (AC 2475) si è espresso anche Giuseppe Maria Marinello, presidente della Commissione ambiente del Senato, che ha avanzato l’ipotesi di prevedere l’inserimento di parti della Proposta stessa all’interno di provvedimenti legislativi in atto, al fine di renderli attuabili in un tempo più breve rispetto al normale iter legislativo.

All’incontro hanno preso parte anche Vincenzo Vinciullo – presidente della sottocommissione Partecipate dell’Ars; Nicola D’Agostino, componente della II commissione – bilancio e programmazione dell’ARS; Luca Sammartino, componente della V commissione – cultura, formazione e lavoro.

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