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Isis, l’Australia autorizza l’invio di forze speciali | La Turchia pensa a istituire una no-fly zone

L’Australia compie un passo in avanti nella lotta contro il terrorismo. Il governo australiano ha autorizzato non solo la partecipazione di otto caccia-bombardieri F-18 ai raid della coalizione contro Isis in Iraq, ma anche l’invio di forze speciali sul terreno.

I commando “non saranno direttamente coinvolti nei combattimenti ma sosterranno l’esercito di Bagdad”. Lo annuncia il premier Abbott, aggiungendo che l’intervento dei soldati australiani avviene “su esplicita richiesta del governo di Bagdad”.

L’Australia ha già da metà settembre circa 200 commando negli Emirati Arabi Uniti, cui si stanno aggiungendo altri 400 soldati. L’aeronautica australiana ha schierato una decina di aerei da guerra, tra cui caccia bombardieri F/A-18F Super Hornet (6 già negli Emirati e altri due in arrivo), un radar volante E-7A Wedgetail Airborne Early Warning and Control ed una aerocisterna KC-30A.

Il “sì” alle azioni contro Isis in Siria e Iraq è arrivato anche dalla Turchia. La mozione approvata dal Parlamento è valida per un anno e stabilisce i confini legali entro cui la Turchia potrebbe decidere di agire, ma non significa necessariamente che le mosse del Paese saranno immediate.

La Turchia, che negli ultimi tre anni ha accolto un milione e mezzo di profughi, punterebbe a creare una zona cuscinetto all’interno dei confini siriani, protetta da una no-fly zone. Secondo il viceministro agli Affari europei, Alaattin Buyukkaya, si potrebbero controllare meglio anche i flussi in ingresso e in uscita. Uno dei problemi con cui la Turchia deve confrontarsi è infatti il numero di persone che, passando dai suoi confini, si uniscono ai gruppi jihadisti.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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