Grillo a Roma: “Renzi è un leader senza la base” | E critica Napolitano: “Doveva darci l’incarico”

di Redazione

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Grillo a Roma: “Renzi è un leader senza la base” | E critica Napolitano: “Doveva darci l’incarico”

| venerdì 10 Ottobre 2014 - 20:10

Inizio senza botto per la kermesse del Movimento 5 stelle al Circo Massimo. Il leader Beppe Grillo sta per prendere la parola davanti alle prime avanguardie dei militanti, non più di un migliaio attorno al palco e qualche centinaio sparso fra gli oltre 170 gazebo dei Meetup locali.

L’apertura vera e propria della manifestazione è stata affidata al video del rapper Fedez che ha composto per l’occasione un inno per il M5S, e ad alcuni gruppi musicali.

“Renzi è un leader senza la base, ha perso 400mila iscritti in un anno. Abbiamo più iscritti noi” ha detto Grillo, sul palco nonostante un lieve malore. “Renzi è un leader senza base, noi siamo una base senza leader”.

Grillo non la manda a dire al Presidente della Repubblica. “Avevamo vinto le elezioni, con il 25% eravamo il primo movimento politico d’Italia, Napolitano doveva darci l’incarico” continua il leader del Movimento 5 stelle. “Se noi facevamo il governo – ha aggiunto – molto probabilmente la metà di questi non c’erano più. Invece hanno fatto le larghe intese dando la colpa a me che dicevo di no a Bersani”.

E incalza: “A Bagarella e Riina l’Alta corte ha impedito di assistere alla testimonianza di Napolitano: gli hanno tolto questo sacrificio. Era troppo sopportare la testimonianza di Napolitano dopo il 41 bis”.

“Ci riprendiamo la piazza, il marciapiede, le cose per cui è nato il Movimento”. Lo ha detto Beppe Grillo parlando dal palco del Circo Massimo. “In cinque anni abbiamo fatto un miracolo, siamo andati oltre il miracolo. Abbiamo centinaia di consiglieri, decine di sindaci, piu’ o meno buoni, cento parlamentari e 17 in Europa che stanno facendo un lavoro straordinario”.

Grillo interviene anche sui temi caldi dell’agenda politica degli ultimi giorni:Il Jobs Act significa abbassare stipendi: licenzi uno e ne assumi tre con uno stipendio più basso”. “L’articolo 18 è un pensiero per il quale i nostri padri hanno combattuto – ha continuato Grillo. L’acqua pubblica, l’istruzione pubblica, la sanita’ pubblica ci sono perche’ per centinaia di anni hanno lottato delle persone”.

Il leader M5S si rivolge poi al premier: “A Matteo ora direi di essere più veloce a distruggere l’Italia e a buttarci con il culo per terra”. E poi la stoccata: “Preferisco Berlusconi che lotta per le sue aziende che quei cazzo di finti amici della sinistra che per venti anni hanno fatto solo i cazzi loro”.

Oltre tutte le polemiche, il comico ha rivolto anche un saluto commosso alla sua città, oggi flagellata dal maltempo: “Vorrei fare da qui un saluto a Genova. Io vengo da lì e voglio salutare l’infermiere di Marassi morto sempre per la stessa intollerabile cosa…Si spendono soldi per inutili lavori e poi si muore così”.

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