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Canada, attentato al Parlamento di Ottawa | L’ombra della jihad dietro il gesto del folle

Le autorità canadesi lo sapevanoMichael Zehaf-Bibeau, l’attentatore che ieri è rimasto ucciso durante l’attacco al Parlamento di Ottawa, era stato inserito nella lista nera dei “viaggiatori ad alto rischio” e gli era stato ritirato il passaporto.

Il sospetto è che dietro al gesto dell’uomo ci fosse la volontà di colpire il governo canadese proprio mentre gli aerei canadesi si preparano a unirsi alla campagna di bombardamenti sui militanti jihadisti in Iraq guidata dagli Usa.

Nato nel 1982 in Quebec, era figlio di un uomo d’affari di origine libica, Bulgasem Zehaf, e Susan Bibeau, funzionaria dell’ufficio immigrati e rifugiati. La coppia ha divorziato 15 anni fa e Michael si sarebbe avvicinato all’Islam solo recentemente, dopo aver collezionato una lunga serie di precedenti penali: dal 2001 era stato incriminato 11 volte, per reati dal furto, al possesso di droga e armi illegali. 

Da qualche tempo lavorava come minatore, ma aveva intenzione – come aveva raccontato a un amico – di trasferirsi in Libia, per studiare l’Islam e l’arabo. Ma, aveva assicurato all’amico, “non aveva nient’altro in mente”. Poi, l’attentato al Parlamento.

L’assalitore, dopo aver ucciso un soldato che si trovava all’esterno dell’edificio, l’italocanadese Nathan Cirillo, è stao ucciso dai colpi sparati dal sergente Kevin Vickers, del corpo di guardia del Parlamento, salutato come un eroe dal deputati.

La polizia ha detto che le indagini proseguono, ma il sindaco di Ottawa Jim Watson ha annunciato che il blocco di alcune aree nel centro di Ottawa è stato tolto e che l’assalitore sembra aver agito da solo. “Sembra ci fosse un solo sparatore, e che questi sia morto” ha detto Watson alla CNN.

Al Canada sono arrivate le condoglianze del presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi, con una lettera inviata al premier canadese, Stephen Harper: “Invio a te e al popolo canadese le sincere condoglianze del governo e di tutti gli italiani”. In particolare Renzi sottolinea il sacrificio del caporale Nathan Cirillo, di origini italiane: “Un simbolo appropriato della nostra amicizia, dei nostri valori comuni e della nostra volontà che – assicura – non vacillerà di fronte a questo vile attacco”.

Il Dipartimento di Pubblica Sicurezza ha inviato una circolare ai prefetti e ai questori dove si legge di porre la “massima attenzione” per evitare il “gesto estemporaneo ed emulativo” di singoli soggetti che potrebbero entrare in azione anche nel nostro paese.

Nella circolare, secondo quanto si apprende, viene ribadito che non ci sono minacce specifiche nei confronti dell’Italia ma non si esclude la possibilità di un gesto isolato. Si chiede dunque agli apparati di sicurezza di attuare una “attenta vigilanza” su obiettivi sensibili e sedi istituzionali, di attivare tutte le fonti info-investigative e di monitorare con la massima attenzione sia i luoghi dove si ritrovano i soggetti più vicini alle posizioni radicali sia i forum e i siti frequentati dagli estremisti.

Angelica Serrai

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Angelica Serrai
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