Dopo il divieto di utilizzo dei lotti 143301 e 142701 del vaccino Fluad successivo alla segnalazione di tre decessi avvenuti tra il 7 e il 18 novembre, sabato scorso sono state inserite altre otto segnalazioni (decessi avvenuti tra il 15 e il 28 novembre) di cui l’Agenzia ha chiesto una dettagliata relazione clinica.
Il totale dei casi segnalati tramite la Rete Nazionale di Farmacosorveglianza (Rnf) è di 12. I dati sono stati diffusi dall’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, rinnovando l’appello per evitare allarmismi. Una prima analisi di queste segnalazioni consente, sottolinea l’esponente della Giunta Pigliaru, di trarre alcune conclusioni preliminari: in 8 casi (67%) si tratta di persone di età uguale o superiore agli 80 anni; 7 casi sono di genere femminile e 5 maschile; in 8 casi il decesso è avvenuto nelle prime 24 ore e per cause cardiovascolari; le segnalazioni riguardano 6 Regioni: Sicilia(2); Molise (1); Puglia (2); Toscana (2); Emilia Romagna (2); Lombardia (2); Lazio (1) e tutte sono pervenute tramite la Rnf con un range temporale da immediato (stesso giorno del decesso) a 13 giorni dopo; i lotti coinvolti sono passati da 2 a 6 per un totale di 1.357.399 dosi. Se tutte le dosi di questi 6 lotti fossero state somministrate, la percentuale di decessi passerebbe dallo 0,001% (1,2 ogni 100.00) allo 0,0009% (0,9 ogni 100.00) con una diluizione del 25% del segnale.
Le dosi distribuite nel nostro Paese sono 3,5 milioni e vengono sottoposti a 38 controlli di cui 14 sul prodotto finito e 23 sui singoli componenti prima che i lotti siano rilasciati in commercio. Da ieri la vicenda è in discussione al Comitato Europeo per la Farmacovigilanza (Prac) dell’Agenzia Europea dei Medicinali (Ema), discussione che si concluderà giovedì 4 dicembre.
E intanto spunta un nuovo caso sospetto in Molise.
Un’altra morte sospetta in Molise per l’utilizzo del vaccino antinfluenzale. Il caso è quello di una donna 95enne deceduta all’ospedale Cardarelli di Campobasso. Per i medici non c’è nessun collegamento tra la morte e l’utilizzo dei Flaud, ma il caso è stato comunque segnalato alla rete di Farmacovigilanza perché i familiari hanno fatto presente che l’anziana si era sottoposta al vaccino utilizzando uno dei lotti finiti sotto osservazione e per questo bloccati.
La donna deceduta si chiamava Gina Pomponio, viveva a Campobasso ed era la madre del prefetto di Lecce, Giuliana Perrotta. Era stata ricoverata al Cardarelli il 23 novembre scorso e il vaccino le era stato somministrato prima dell’arrivo in ospedale. I funerali si sono svolti questo pomeriggio nel capoluogo molisano. “La donna – spiega all’ANSA il direttore sanitario del Cardarelli, Luigi Di Marzio – era affetta da diverse patologie ed era in condizioni critiche, il decesso è avvenuto per le malattie e per l’età avanzata. I medici scrivono chiaramente che non hanno rilevato alcun legame tra il decesso e l’utilizzo del vaccino”. “La segnalazione è stata inviata esclusivamente per il fatto che i familiari hanno fatto presente che all’anziana era stato somministrato il Flaud appartenente ai lotti poi bloccati. In questo caso i medici non possono esimersi dal fare la segnalazione”.