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Boschi: “Le riforme non sono un nostro vezzo” | Intesa con Fi: prima le leggi, poi il Quirinale

“Le riforme sono un tema centrale dell’azione di questo governo. L’urgenza nel procedere non è stata determinata da un vezzo del governo o da una voglia di distrazione di massa. Le riforme hanno un impatto economico fondamentale”. A dirlo è il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, intervenendo alla Camera.

“Con queste riforme  – spiega – noi non stiamo aspettando il futuro, ma ce lo stiamo andando a prendere. Il nostro obiettivo non è quello di rifare il titolo V o di abolire il senato ma quello di cambiare l’Italia, di renderla più bella, di riconquistare il posto che si merita”.

Secondo Boschi: “Le riforme costituzionali hanno un impatto di carattere economico anche di sviluppo del Paese: riscrivere la Costituzione significa superare alcune lungaggini che ci sono state in passato sul procedimento legislativo”. Boschi ha ricordato “i tre mesi di lavoro intenso in commissione Affari Costituzionali alla Camera” e ha ringraziato “gli esponenti della maggioranza e di Fi che hanno collaborato attivamente sostenendo la riforma del governo” ma anche “l’opposizione che ha dimostrato di privilegiare il confronto nel merito rinunciando a strumenti di rallentamento del percorso con senso delle istituzioni e responsabilità”.

Lasciando l’aula il ministro ha risposto alle domande dei cronisti spiegando che l’intesa con Forza Italia riguarda anche la decisione di procedere con le riforme prima di votare il successore di Giorgio Napolitano. “Certo – afferma il ministro delle Riforme – anche perchè il Capo dello Stato ancora non si è dimesso e non possiamo bloccare tutto in attesa di una data che non si sa quale sarà. Su questo anche Forza Italia è d’accordo”. “Ora – ha proseguito – andiamo alla Capigruppo del Senato, si discuterà del calendario della legge di stabilità e non so se all’ordine del giorno c’è anche il timing della legge elettorale, ma se non sarà in questa capigruppo sarà nella prossima. L’esame dell’Italicum in aula comincerà ai primi di gennaio, forse anche prima”.

 

 

Redazione

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