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Fatture gonfiate e dipendenti inesistenti | Scoperta una truffa da 4,5 milioni nel Catanese

Per sei anni avrebbe percepito dall’Inps indennità per 200 braccianti agricoli stagionali in realtà inesistenti, e per rendere credibile la frode avrebbe anche gonfiato il proprio fatturato con fatture false e ‘allargato’ il terreno coltivabile dai reali 25 ettari a 80. È il meccanismo di una truffa scoperta dalla Guardia di finanza di Catania che ha denunciato, in stato di libertà, il titolare dell’azienda, un 62enne di Belpasso, per truffa e falso. 

Il meccanismo è quello di far apparire un’azienda molto più grande della realtà, con la falsa indicazione di ettari di terreno da coltivare e di dipendenti assunti di gran lunga superiore all’effettiva situazione.

Ad esempio, a fronte di circa 25 ettari di terreno disponibile, peraltro con pochissime piante di agrumi, ne erano stati dichiarati oltre 80; analogamente, l’impresa ha proceduto con i lavoratori, dichiarandone mediamente 200 per stagione a fronte delle poche unità realmente individuate. Per completare la frode l’imprenditore ha anche gonfiato il proprio fatturato emettendo fatture false relative a vendite mai effettuate di prodotti agricoli.

Il tutto serviva a far maturare il periodo minimo necessario all’ottenimento delle indennità di disoccupazione, malattia, maternità e assegni familiari a carico dell’Istituto previdenziale.

I soggetti “beneficiari” avevano poi l’obbligo di riversare parte di queste indebite percezioni al titolare dell’impresa agricola quale compenso per le mendaci attestazioni.

È stata così complessivamente ricostruita una frode all’Inps per circa 4,5 milioni di euro. La Guardia di Finanza di Paternò, dopo aver ricostruito il patrimonio mobiliare e immobiliare dell’imprenditore agricolo, ha provveduto al sequestro di 17 terreni, di un autocarro e 3 autovetture, nonché disponibilità finanziarie sui conti correnti bancari.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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