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Corruzione per i viaggi alla Mecca | In Cina arrestati 32 funzionari

In manette per avere incassato tangenti sui pellegrinaggi per la Mecca. Corruzione e abuso di potere è l’accusa nei confronti di 32 funzionari della regione autonoma nord-occidentale cinese dello Xinjiang, alcuni dei quali già espulsi dal Partito Comunista. Secondo le stime ufficiali lo scorso anno sono stati 14mila i cinesi di fede musulmana che sono andati in pellegrinaggio nei luoghi sacri dell’Islam. I funzionari intascavano denaro per snellire le pratiche per ridurre i tempi di attesa per i viaggi organizzati.

La regione autonoma uigura dello Xinjiang è abitata da una comunità turca che rappresenta circa il 45% della popolazione. In quest’area sono forti le tensioni con lo Stato centrale: la settimana scorsa, 17 funzionari sono stati puniti per gli attentati di settembre e ottobre che hanno provocato decine di morti nell’area di Kashgar. Secondo le autorità locali, il governo cinese attua una politica di repressione contro gli appartenenti all’etnia turca. Da Pechino è partito il divieto per i lavoratori e gli studenti di non digiunare durante il mese del Ramadam, è stato proibito agli uomini di portare barbe eccessivamente lunghe e le moschee e le attività religiose sono costantemente controllate.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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