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Dagli USA arriva la zanzara OGM per combattere le malattie

Le malattie “esotiche” sono sempre più vicine ai paesi occidentali, perché portate da zanzare che stanno facendo capolino anche in Europa, ormai spinte dai cambiamenti climatici. Queste zanzare, Aedes Aegipti, parenti strette delle zanzare tigre, sono arrivate in Florida, dove già si riscontrano i primi casi di queste malattie.

Trasmettono malattie come la febbre gialla o la febbre emorragica africana. Ormai i tradizionali insetticidi sono inefficaci con questi esemplari e per questo Michael Doyle, entomologo del Mosquito Control District, sta sperimentando qualcosa di nuovo, un’arma più tecnologica.

Dopo gli esperimenti alle Cayman e in Brasile, se l’Fda (Food and Drug Administration) darà l’ok, sarà la Florida a testare sul campo le zanzare Ogm, inventate dall’azienda britannica Oxitec già questa primavera dopo cinque anni di lavoro preparatorio. Le zanzare sono sempre delle Aedes Aegipti ingegnerizzate con geni di due virus.

Gli esemplari risultanti danno vita ad una discendenza che muore prima di raggiungere l’età adulta. Così facendo verranno rilasciati nell’ambiente solo maschi, che non pungono l’uomo, permettendo loro di accoppiarsi con le femmine ‘autoctone’, trasmettendo così il proprio patrimonio genetico difettoso alle larve generate. Nei test precedenti, afferma l’azienda, si è avuto fino al 96% di riduzione della popolazione delle zanzare.

Le zanzare prodotte dalla Oxitec sono le prime ad essere state testate sul campo, ma l’idea di usare insetti Ogm è inseguita in diversi laboratori in tutto il mondo. All’Imperial College di Londra, ad esempio, l’italiano Andrea Crisanti sta lavorando a zanzare geneticamente modificate per ottenere solo figli maschi da usare per combattere la malaria.

Il 60% della popolazione della contea di Key West, la parte più meridionale degli Stati Uniti, è risultata favorevole all’impiego di milioni di esemplari dell’OGM, dunque presto si potrà verificare la reazione della popolazione a questo cambiamento. Tuttavia, non sono pochi i soggetti contrari all’esperimento: sul sito Change.org circa 150 mila persone hanno già firmato una petizione per esprimere il loro parere contrario.

Lucia Argiroffi

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Lucia Argiroffi
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