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Calcioscommesse, Conte accusato di frode sportiva. Indagato Stefano Colantuono

L’inchiesta sul calcioscommesse della Procura di Cremona è ad un punto di svolta. Sembra infatti imminente la notifica dell’avviso di chiusura delle indagini, preludio alla richiesta di rinvio a giudizio per 130 indagati tra calciatori, ex giocatori e dirigenti. 

Il ct della Nazionale Antonio Conte è stato accusato di frode sportiva per i fatti del periodo in cui era allenatore del Siena. Viene meno, di conseguenza, l’accusa di associazione a delinquere. Nel registro degli indagati spunta anche il nome di Stefano Colantuono, in esame c’è Padova-Atalanta.

Colantuono, Doni e il direttore sportivo dell’Atalanta, Gabriele Zamagna, secondo l’avviso di chiusura delle indagini, “in concorso tra loro, offrivano o promettevano denaro o altra utilità, o ne accettavano l’offerta o la promessa, e comunque compivano atti, anche fraudolenti, diretti ad ottenere un risultato diverso da quello conseguente al corretto e leale svolgimento dell’incontro di calcio Crotone-Atalanta in programma il 22.4.2011, in modo da conseguire il risultato finale di “over 2,5″, conforme alle scommesse predisposte”.

“A tal fine – scrive il procuratore Roberto di Martino – venivano compiute, tra le altre, le seguenti attività, anche fraudolente, tendenti alla manipolazione del risultato: Doni, unitamente all’allenatore Colantuono ed al direttore sportivo Zamagna dell’Atalanta e a Nicola Santoni concordava con il Crotone, squadra nella quale poteva contare sul portiere, poi nello specifico riserva, Emanuele Concetti, un over con pareggio, di comune utilità per le due squadre, che puntualmente si verificava con il risultato di 2-2 (Iphone Santoni)”.

Stando alle indagini, “Santoni, cointeressato alla manipolazione, il 21 aprile 2011 alle 19,24, suggeriva a Doni, con riferimento alla suddetta partita, per non compromettere il risultato, di informare anche i difensori dell’Atalanta, Troest, Peluso, Bellini e Ferri, del raggiunto accordo sull’over”.

Il pm Roberto di Martino, infine,  ha contestato l’associazione a delinquere, tra gli altri, al giocatore della Lazio Stefano Mauri, all’ex capitano dell’Atalanta Cristiano Doni e all’ex attaccante della Nazionale Beppe Signori. 

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