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Yara, il muratore Bossetti resta in carcere | Il Gip: “Indizi più gravi a suo carico”

Resta in carcere il muratore Massimo Bossetti, in carcere dal 16 giugno per l’omicidio di Yara Gambirasio. L’avvocato Claudio Salvagni aveva presentato ieri la seconda richiesta di scarcerazione, bocciata ancora dal gip di Bergamo Ezia Maccora per pericolo di reiterazione del reato.

Per il giudice per le indagini preliminari sussistono ancora le esigenze cautelari per lasciare il 44enne dietro le sbarre del carcere di Bergamo dove si trova dal 16 giugno scorso. Secondo il Gip, a quanto si è saputo, rimangono i gravi indizi di colpevolezza per Massimo Bossetti e, alla luce di quanto depositato di recente dal pm, si è ampliata la gravità degli indizi nei suoi confronti.

Sono le ricerche nel computer di Bossetti riguardanti minori fino al maggio 2014 e la testimonianza d’una donna che ha detto d’averlo visto l’estate prima dell’omicidio di Yara con una ragazzina fuori dalla palestra di Brembate, secondo quanto apprende l’ANSA, a motivare il pericolo di reiterazione del reato.

La 13enne di Brembate di Sopra scomparsa il 26 novembre 2010 e il cui corpo fu trovato a tre mesi di distanza in un campo abbandonato a Chignolo d’Isola.

Redazione

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