Categorie: Scienza e tecnologia

Robot per l’assistenza domiciliari agli anziani | È il progetto “Ramcip” della Commissione europea

Robot di nuova generazione assisteranno a casa persone anziane affette da quello che viene definito “deterioramento cognitivo lieve” in maniera discreta, sicura, in grado di incidere in maniera positiva negli aspetti significativi della vita quotidiana, spaziando dalla preparazione del cibo alla gestione della casa, in modo da migliorarne la qualità della vita e aumentarne il livello di autonomia: è l’obiettivo del nuovo progetto di ricerca “Ramcip”, acronimo di Robotic assistant for MCI patients at home, finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del programma Horizon 2020 con 4 milioni di euro. Già è stata coniata la definizione di “robot maggiordomi

In Italia, il progetto sarà seguito dall’istituto di Tecnologie della comunicazione, dell’informazione, della percezione della scuola superiore Sant’Anna di Pisa. Al sistema robotico per l’assistenza personale lavorano scienziati di tutta Europa.

I robot domestici di nuova generazione dovranno anche aiutare l’utente a mantenere atteggiamenti positivi e a tenere in esercizio abilità cognitive e fisiche.

Le università e i centri di ricerca partner svilupperanno il nuovo tipo di robot di servizio muovendosi verso alcune direzioni fondamentali, come la possibilità di dotare il sistema di funzioni cognitive, basate sul monitoraggio avanzato della persona e dell’ambiente casalingo, lasciando al robot la decisione su quando e come assistere, agendo in maniera autonoma e in cooperazione con la persona a cui si presta ausilio.

Per la comunicazione tra uomo e robot saranno adottate interfacce che permettano una comunicazione empatica – che non si limiti al solo “premere un tasto” – e facciano visualizzare i comandi secondo le tecniche di realtà aumentata, quindi in maniera più coinvolgente. Per la prima volta, viene applicata nella robotica di servizio, per fornire assistenza in ambiente domestico, la “capacità di manipolazione avanzata”, abile e sicura, per garantire la presa e la manipolazione di numerosi oggetti domestici, oltre all’interazione fisica uomo-robot fisica, con attività di assistenza che coinvolgono contatto fisico. I ricercatori dedicheranno particolare attenzione alla sicurezza.

La ‘robotica assistiva’ – spiegano il ricercatore Emanuele Ruffaldi della Scuola Superiore Sant’Anna, e il coordinatore del progetto, lo scienziato greco Dimitrios Tzovaras – può giocare un ruolo fondamentale nel miglioramento complessivo della qualità di vita delle persone anziane – concludono – aiutandole a vivere più a lungo e in maniera autonoma”.

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