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Caccia al terzo attentatore del Museo del Bardo | Il presidente Essebsi: “Non andrà lontano”

I terroristi che hanno attaccato il Museo del Bardo a Tunisi “erano tre e uno di loro è in fuga”. Lo ha dichiarato il presidente tunisino Béji Caïd Essebsi, aggiungendo: “Non andrà lontano”. Secondo il governo, i due aggressori uccisi dalle teste di cuoio sono stati addestrati in Libia. Le autorità tunisine intanto hanno arrestato più di venti presunti attivisti legati all’attentato dove sono morti 21 turisti.

“La Tunisia non sarà mai governata dalla sharia”, ha infine ribadito il presidente tunisino. “La Tunisia resta un porto di democrazia, ma non è più un porto di pace. Nella gioventù scoraggiata, spesso disperata, l’appello jihadista ha funzionato. Quattromila tunisini – ha continuato Essebsi – si sono arruolati nella jihad in Siria, Libia o altrove. E circa 400 sono tornati qui, dove rappresentano una sfida. Senza parlare degli altri 5 o 6mila a cui abbiamo impedito di partire”.

Il commando dell’attacco di Tunisi intanto ha invitato “i fratelli” a colpire ancora i turisti, citando quelli “americani, britannici, francesi e israeliani”. “Investiteli con le auto, sgozzateli sulle spiagge e affogateli nel mare”, è l’appello che un complice del commando fa in un documento ottenuto da “Terra”, il settimanale di Toni Capuozzo in onda domani su Retequattro.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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