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Erano cristiani! In 12 gettati e uccisi in mare | Quindici immigrati islamici in stato di fermo

Altri orrori inconcepibili nelle acque del canale di Sicilia. E ovviamente tante altre polemiche e tanti altri perchè.

Quindici immigrati sono stati sottoposti a fermo di polizia giudiziaria dalla Squadra mobile di Palermo la notte scorsa con l’accusa di aver gettato in mare durante la traversata del Canale di Sicilia dodici loro compagni di religione cristiana. Non è chiaro, al momento, se sono stati gettati cadaveri o persone in vita.

I migranti hanno raccontato di essersi imbarcati il 14 aprile su un gommone, partito dalle coste libiche con 105 persone, in prevalenza malesi, senegalesi, della Guinea Bissau ed ivoriani: sono accusati di omicidio plurimo, aggravato dall’odio religioso.La polizia ha potuto capire che i superstiti si sarebbero salvati soltanto perché avrebbero lottato strenuamente contro il tentativo di annegamento, in alcune casi formando anche una vera e propria catena umana.

Secondo alcune testimonianze, sul barcone sarebbe scoppiata una rissa per motivi religiosi e i musulmani hanno sopraffatto i cristiani e ne avrebbero scaraventato dodici fuori bordo. La polizia avrebbe raccolto “dichiarazioni coerenti” e ci sarebbero anche riconoscimenti fotografici di alcuni degli indagati. Un rapporto è stato consegnato al procuratore aggiunto Maurizio Scalia.

I 15 fermati, tutti musulmani e tra loro anche un minorenne, fanno parte di uno dei tre gruppi di profughi sbarcati a Palermo con tre diversi navi che li avevano soccorsi nel Canale di Sicilia.

Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha firmato l’autorizzazione a procedere. L’atto del ministro è legato al fatto che il caso è avvenuto in acque internazionali.

 

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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