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Squadra Mobile, Sabatini continua il suo doppio gioco

Rischia sempre di più il capo della narcotici Claudio Sabatini: il cerchio attorno a lui si stringe ma nessuno sembra pensare che lui possa essere corrotto. E chi lo fa, come ad esempio Marcello, rischia ancora più si lui…


Squadra Mobile, seconda puntata 

“Il problema tuo è che in questi anni non ti sei mai fatto una vita fuori dal lavoro….” parla così Ardenzi mentre si esercita al poligono insieme a Sabatini. E poi insinua: “Eppure in ufficio dicono che te la spassi con la dottoressa Zaccardo…”. Il capo della narcotici si mette subito sulla difensiva: “Ti pare che mi metto con il capo?”. La Zaccardo subito dopo li convoca entrambi in commissariato: c’è un latitante che è stato avvistato in un campo rom che va preso prima che scappi. Marcello si confida con Sandro: gli dice che ha visto Sabatini prendere una mazzetta e che subito dopo ha avuto un incidente in moto. Il nuovo arrivato ipotizza che le due cose possano essere correlate. “Non mettere in discussione il lavoro dei colleghi, stiamo parlando di uno che è alla narcotici da 20 anni” lo rimprovera Vitale.

In commissariato intanto arriva una signora che denuncia la scomparsa della figlia. Nel frattempo Isabella è impegnata con le lezioni di autodifesa e ascolta le storia di donne che hanno subito violenza da parte dei loro compagni. Durante l’incontro la poliziotta riceve una telefonata: suo padre, ricoverato in ospedale, chiede continuamente di volerla vedere ma lei non sembra disposta ad accontentarlo.

In commissariato arriva la migliore amica della ragazza scomparsa la quale confessa che qualche giorno prima erano circolate delle foto della giovane in pose sexy e poco vestita. Poi arriva un sms: “Non ce la faccio più”. I poliziotti triangolano la posizione della ragazza attraverso il suo cellulare e corrono alla sua ricerca. La ragazza vuole tentare il suicidio: Ardenzi la raggiunge su un piano di un palazzo abbandonato ma la giovane è decisa a farla finita e si lancia nel vuoto. Marcello non riesce a salvarla e Valeria chiama subito i soccorsi.

Squadra Mobile, seconda puntata 

In ospedale la ragazza è in coma farmacologico. L’unica preoccupazione di Ardenzi è capire chi ha diffuso online quelle foto; parlando con la madre della giovane, il commissario ripensa inevitabilmente al suo rapporto con la figlia Mauretta.

Sandro sta organizzando il blitz al campo rom ma è sotto pressione e cede alla tentazione di farsi un goccetto. Sabatini invece va dalla Zaccardo: con la scusa di sentirsi offeso perché a capo delle indagini è stato messo Ardenzi, si fa dire l’orario dell’irruzione al campo rom. Poi la bacia dicendo che devono fare più attenzione in ufficio.

Roberto e Isabella hanno convocato i ragazzi responsabili della diffusione in rete delle foto della ragazza e Ardenzi riflette sull’incapacità dei giovani di rapportarsi. Il commissario poi ripensa a Mauretta e al fatto che non gli risponde ai suoi messaggi.

Ardenzi parla anche con Marcello, gli dice di essere contento del suo lavoro e che lo vuole coinvolgere nel blitz. Il ragazzo è lì lì per raccontare anche a lui di Sabatini quando Ardenzi gli dice: “Tuo padre aveva torto, mi ha detto che sei diffidente che non ti apri…” e Marcello preferisce stare zitto.

In commissariato arriva Giulio il fidanzato di Isabella ma lei riceve un sms da parte di una delle ragazze del suo corso di autodifesa che sta subendo violenze da parte dell’ex compagno: niente cena tra i due, ma la poliziotta dice al suo compagno che ha trovato i soldi da prestargli per la macchina. Giacomo intanto parla con Sandro del rapporto difficile che ha con il figlio Nicolò.

Sabatini, sempre facendo il finto offeso, estorce tutte le informazioni sul blitz da parte di Ardenzi che fidandosi di lui gli consegna il file completo. Il poliziotto corrotto avverte subito i suoi “amici” dell’irruzione della polizia.

È un nuovo giorno alla Mobile: è stata uccisa la figlia di un collaboratore di giustizia. Isabella ha passato la notte con il fidanzato Giulio: lei gli dà i soldi per la macchina e lui insieme alla colazione le porta un regalo, un anello. Tra i due le cose sembrano andare bene ma lui non pare del tutto sincero.

Mauretta è sempre più intenzionata a non rispondere a suo padre: è arrabbiata per tutto quello che lui non gli ha detto sulla morte di sua madre. Il fidanzato Simone cerca di farla ragionare e prova a convincerla di rispondergli, almeno per fargli sapere che sta bene.

Squadra Mobile, seconda puntata 

La donna morta è stata uccisa investita da un suv nero: sembra possibile escludere il dolo, le ricerche si concentrano su un pirata della strada. Il proprietario del suv aveva sporto denuncia la sera prima.

Ardenzi dice a Riccardo di andare ad aiutare Valeria che sta preparando l’occorrente per il blitz. I due hanno un chiarimento, si promettono di essere amici, ma l’intesa è palpabile…

Lasci tu o lascio io? <3

Posted by Squadra mobile on Lunedì 27 aprile 2015

Sabatini incontra il suo amico Lele il quale, informato del blitz, gli chiede se non fosse il caso di “sbarazzarsi” degli zingari una volta e per tutte. Ma il poliziotto gli dice di smetterla di dire “cazzate” e di fare solo quello che sa fare, ovvero il “doganiere al porto”.

Ardenzi convoca il proprietario del suv con il padre ma le loro dichiarazioni non lo convincono. Roberta e Isabella controllano la macchina: dentro trovano un tagliando dell’autolavaggio delle sei del mattino. “Un po’ strano no?”. Sandro convoca in ufficio di nuovo il medico proprietario del suv al quale fa una serie di domande. Lasciando la stanza, il chirurgo beve dalla bottiglia che Vitale aveva lasciato sulla scrivania.

Sabatini parla di nuovo con gli zingari che non vogliono lasciare il campo. “Fate sparire la droga” gli dice il poliziotto ma gli zingari non sono contenti e gli intimano di “inventarsi qualcosa”.

Valeria nel frattempo si confida con Roberta e dice alla collega che le piace Riccardo…

Ardenzi trova la bottiglia vuota nel cestino di Sandro: subito affronta il collega temendo che lui avesse avuto una ricaduta ma Vitale gli dice che è stato il medico.

Squadra Mobile, seconda puntata 

In commissariato inizia la riunione sul blitz. Sabatini subito ci prova a fare qualcosa e finge di parlare al telefono arrabbiato perché non sono disponibili i cani antidroga.

Il chirurgo, riconvocato, confessa il suo problema con alcol e di non aver visto la ragazza che ha investito. Ma la sua dipendenza ha avuto ripercussioni anche sul suo lavoro.

Mauretta intanto vive una vera e propria ossessione sulla morte della madre: Simone cerca di farla ragionare e di farla staccare un po’ dal pc. Nel frattempo Roberta vede l’anello di Isabella: “Quell’anello era di nostra madre, mio fratello deve fare sul serio con te…“.

La squadra al completo fa irruzione al campo rom e nonostante tutto riescono a prendere il latitante. Dopo la nottata Marcello riconosce uno degli zingari con cui è in affari Sabatini. Contro di lui il latitante aveva inveito: “Mi hai venduto tu!”. Ardenzi nel frattempo si rende conto che manca una roulotte. “Penso che sia stato troppo facile prendere Nava” riflette il commissario.

Dopo un giro in un bosco dietro il campo rom, trovano la roulotte che era stata spostata. Ardenzi chiede a Isabella e Roberta di perquisire ma prima Sabatini capisce che forse è meglio dare un’occhiata… Ardenzi capisce che era stato costruito nella notte uno scalino e una volta rotto, dentro ci trova diversi panetti di droga.

Parlando con gli abitanti del campo rom nel giro di niente identifica il “capo” del gruppo e lo convoca in questura. Sabatini non sa che pesci prendere e preferisce rimane ancora un po’ alla ricerca di altre “prove” (o magari per farle sparire…).

Squadra Mobile, seconda puntata 

Lo zingaro minaccia Sabatini: “Devi stare molto attento, tu sistemi questa cosa o per te finisce male”. Nel frattempo Ardenzi e Vitale sono in macchina ma bucano una gomma: Marcello doveva controllare le auto…


 

Azzurra Sichera

Chi mi conosce ha smesso di comprarmi pigiami e mi regala libri; detesto avere gli occhiali sempre sporchi; soffro di dipendenza da carboidrati; amo e odio la mia città, Palermo, così come non sopporto gli stereotipi sulla Sicilia e i siciliani; la prima cosa che faccio quando inizio un libro è leggere i ringraziamenti; amo le tazze e colleziono "L'apologia di Socrate" di Platone in tutte le lingue.

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Azzurra Sichera
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