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Il Milan crolla nel finale, il Napoli vince (ma non convince) 3-0

Il volto di Rafa Benitez al termine di Napoli-Milan è tutto un programma. Il 3-0 rifilato dagli azzurri ai rossoneri dopo un match condotto per 90′ in superiorità numerica, non ha convinto. Il rigore fallito da Higuain (il terzo in stagione) è un segnale allarmante che il tecnico spagnolo avrà interpretato a dovere. I tre punti, inutile nasconderlo, contavano poco, se è vero che adesso l’unico obiettivo stagionale rimane l’Europa League. La Champions, infatti, dista ancora 5 punti.

Contava, semmai, una prestazione di livello per prepararsi al meglio alla sfida contro il Dnipro. Tanti errori sotto porta, troppa incapacità di trovare ritmo nella trequarti avversaria. Al netto degli ultimi 20′, il Napoli ha mostrato tutti i suoi limiti. Il Milan, dal canto suo, non fa quasi più testo. Meglio pensare al prossimo anno, con o senza Mr. Bee.

“Se qualcosa può andar male, lo farà”. La geniale massima di Murphy applicata al calcio porta la firma di Pippo Inzaghi. Passare in inferiorità numerica dopo 1′, al San Paolo, non è il massimo. Il Milan, infatti, dopo l’espulsione di De Sciglio ( la più veloce della storia della Serie A) per atterramento di Hamsik in area di rigore, è costretto completamente a rivedere i propri piani. Sul dischetto si presenta un generoso Higuain: tiro molle e parata di Diego Lopez.

Difficile stabilire quale tra le due formazioni sia messa peggio. Il Napoli potrebbe affondare, ma non lo fa. Anzi, rischia anche di andare sotto al 39′ con un colpo di testa di Bonaventura che si stampa sul palo. Ma il guizzo milanista è solo un lampo di luce in una serata cupa. Nella ripresa, infatti, Benitez tocca le corde giuste dei suoi ragazzi che entrano in campo con un altro piglio e con una rinnovata convinzione.

L’assedio alla porta rossonera è totale. Al 59′, dopo alcuni ottimi tentativi, Paletta sfiora l’autogol colpendo il palo. Il Napoli ci prova in tutti modi, prima cercando lo sfondamento centrale, poi con il tiro da fuori. Bisogna però attendere il 70′ per il primo gol firmato Hamisk: rinvio di Bonera e tiro-carambola dello slovacco. Gli azzurri, a questo punto, dilagano. Higuain raddoppia 4′ più tardi, poi al 76′ ci pensa un tap-in vincente di Gabbiadini a chiudere i giochi per il 3-0 finale.

Risultato giusto? Forse. Ma questo Napoli non può sedersi sugli allori, in Europa la musica cambierà. Sponda Milan tutto tace. La società si è affrettata a sottolineare come la panchina di Inzaghi sia saldissima. Nessun ribaltone quindi. La testa è tutta a rivolta alla trattativa Berlusconi-Taechaubol, il campo adesso conta poco o nulla.

Emanuele Termini

Sono un giornalista nato con la passione per lo sport. Con il tempo e sotto l'occhio attento di maestri inflessibili, divento "onnivoro". Per Sì24 mi occupo di cronaca, di politica, di Palermo e del Palermo, squadra che seguo da vicino. Leggo e scrivo di tutto con una sola grande stella polare: la ricerca della verità.

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