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Palermo, sospesi tutti i veterinari dell’Asp 6 | L’assessore Borsellino: “Un atto doveroso”

I quindici veterinari dell’Asp di Palermo, coinvolti nell’inchiesta della Digos, sono stati sospesi dal servizio. Tra loro il direttore del servizio veterinario Paolo Giambruno, colpito da un nuovo sequestro di beni per 800 mila euro. I medici sono indagati a vario titolo per abuso d’ufficio, concussione, falso ideologico, truffa aggravata e commercio di sostanze alimentari nocive. I provvedimenti sono stati emessi nei confronti di Paolo Ingrassia, Angelo Foresta, Carlo Milletarì, Filippo Pistoia, Carmelo Murania, Pippo Giardina, Nicasio Lodato, Giacomo Lo Monaco, Rosario Aliotta, Patrizia Lucia, Vittorio Macaluso, Nicolò Di Bartolo, Carlos Josè Dispenza e Pietro Fazio. “Inizieremo una lotta contro questi provvedimenti – dice Paolo Ingrassia, segretario nazionale dei veterinari – presenteremo ricorsi contro la decisione dell’azienda. Davanti alla conclusione delle indagini, senza nessuna sentenza, siamo stati messi alla porta”.

In una nota l’assessore regionale alla Sanità, Lucia Borsellino, ribadisce che “i provvedimenti assunti dall’Asp 6 di Palermo sono un atto doveroso nei confronti dei professionisti dell’Azienda sanitaria palermitana oggetto di inchiesta giudiziaria per gravi fatti lesivi dell’immagine della pubblica amministrazione e in particolare del servizio sanitario”. La responsabile della salute in Sicilia ha aggiunto che “si tratta di provvedimenti assunti sulla base di atti ufficiali da me richiesti e che hanno consentito l’adozione dei procedimenti conseguenziali da parte dell’Azienda. Bene ha agito il manager sulla base degli elementi in atto noti perché per pochi non si macchi la credibilità del sistema”.

Il nuovo sequestro nei confronti di Paolo Giambruno, direttore del Dipartimento di prevenzione veterinario dell’Asp di Palermo e presidente dell’Ordine dei medici veterinari della provincia, riguarda alcune società come Nautimed srl, con un capitale sociale di 116 mila euro, che si occupa della commercializzazione, noleggio, e brokeraggio di motori marini, imbarcazioni, natanti e navi. Il provvedimento è stato eseguito nei cantieri nautici di Termini Imerese e Milazzo dove sono stati sequestrati tre yacht della serie Aicon, per un valore complessivo di 700 mila euro. Oltre all’intero capitale e alle quote societarie, sono stati sequestrati anche i conti correnti dell’azienda, con depositi per decine di migliaia di euro, e tutta la documentazione concernente la contabilità aziendale. Un mese fa erano stati sequestrati a Giambruno e ai suoi familiari, la Penta Engineering Immobiliare Srl, nella cui compagine societaria figurava Salvatore Cataldo, attualmente detenuto per associazione mafiosa, la Unomar srl e la Marina di Carini Srl. Giambruno è indagato per concussione, abuso d’ufficio, falso e truffa aggravata, commessi nell’esercizio delle sue funzioni e per intestazione fittizia di beni di Cataldo.

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Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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