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India, suicidio di gruppo di 4 giovani atlete | Il biglietto: “Torture fisiche e mentali”

Quattro giovani atlete indiane mercoledì sera hanno messo in atto un suicidio collettivo per non ancora ben chiarite “molestie e pressioni” da parte di un allenatore. Una di esse è morta e le altre tre sono ricoverate in condizioni critiche in ospedale. Le quattro hanno firmato insieme un biglietto di addio in cui parlavano della durezza della loro vita di atlete, poi hanno mangiato i frutti del cosiddetto “albero del suicidio”(Othalanga). Le ragazze sono state ritrovate ieri sera, in stato di incoscienza, nella loro camera e sono state immediatamente portate in ospedale dal guardiano della struttura.

A parlare della lettera firmata dalle ragazze è stato Injeti Srinivas, direttore del Centro Governativo per gli Sport d’acqua dell’Autorità Sportiva Indiana, che le ospitava nello stato del Kerala, India meridionale. Poche parole, a testimoniare la condizione di allieve di canottaggio divenuta insostenibile. Nel bigliettino, infatti, la vittima si lamenta del rigido trattamento degli allenatori, accusando “i responsabili di non aver fatto niente a proposito dei suoi reclami”.

“Le ragazze non erano in grado si sopportare le torture fisiche e mentali” dei loro allenatori, hanno denunciato i familiari delle vittime all’emittente televisiva indiana Ndtv. Ma dal Centro Sportivo negano le accuse, mentre il direttore Srinivas, in conferenza stampa, ha assicurato: “Se emergeranno mancanze da parte nostra o saranno individuati dei colpevoli, prenderemo i più severi provvedimenti”.

Il ministero dello Sport ha annunciato che avvierà un’inchiesta rigorosa per accertare eventuali responsabilità.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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