C’è anche Vincenzo De Luca, candidato presidente in Campania, nella lista dei nomi “impresentabili” stilata dalla Commissione Antimafia. Questa “segnalazione” non è piaciuta all’ex sindaco di Salerno che si è recato subito in questura per denunciare Rosi Bindi, presidente della Commissione, per diffamazione.
Pare che il candidato del Pd abbia anche invitato la parlamentare Bindi a una “pubblica sfida” per “sbugiardarla”.
”Mi pare evidente – ha detto De Luca – che questa campagna di aggressione, che sarebbe stata eccessiva anche per Totò Riina, ha un solo obiettivo: cercare di mettere in difficoltà il Governo nazionale e Renzi. L’aggressione vera è al segretario del partito”.
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L’Antimafia ha segnalato che, dagli atti trasmessi dal procuratore della Repubblica di Salerno, risulta che pende un giudizio a carico di De Luca, nel procedimento per il reato di concussione continuata commesso dal maggio 1998 e con “condotta in corso” (e altri delitti, quali abuso d’ufficio, truffa aggravata, associazione per delinquere). La prossima udienza è fissata per il 23 giugno 2015. La procura di Salerno ha comunicato, con una nota del 25 maggio 2015, che l’imputato De Luca “ha rinunciato alla prescrizione relativamente ai delitti per i quali era maturato il relativo decorso”.
“Impresentabili è una parola che non uso, non ho mai usato e non userò nemmeno adesso. Non darò una risposta di tipo politico in questa sede che è istituzionale. Noi – ha osservato Bindi – saremmo inadempienti se non facessimo questo lavoro. Questo non è un lavoro autoreferenziale perché lo offriamo ai cittadini ed anche ai partiti politici: i cittadini valuteranno”.
“De Luca è ineleggibile. La sua è una candidatura contro la legge, oltre la legge”, ha ribadito Stefano Caldoro, principale avversario di De Luca alla presidenza della Regione Campania per il centrodestra.