Mafia Capitale, altri 44 arresti FOTO | Renzi: “Chi ruba vada in galera e paghi tutto”

di Redazione

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Mafia Capitale, altri 44 arresti FOTO | Renzi: “Chi ruba vada in galera e paghi tutto”

| giovedì 04 Giugno 2015 - 07:27

C’è anche il consigliere regionale di Forza Italia Luca Gramazio tra le 44 persone arrestate dai carabinieri in Sicilia, Lazio e Abruzzo per associazione per delinquere ed altri reati. Ventuno gli indagati a piede libero. L’operazione è legata all’inchiesta della procura di Roma contro il business legato ai flussi migratori e alla gestione dei campi di accoglienza per migranti, la prosecuzione di quella denominata “Mondo di Mezzo” .

Le indagini dei carabinieri del Ros hanno evidenziato “la straordinaria pericolosità di Luca Gramazio“. Lo scrive il gip di Roma, motivando le esigenze cautelari nei confronti del consigliere regionale. Gramazio, sottolinea il giudice, “potrebbe sfruttare la rete ampia dei collegamenti per fornire nuova linfa alle attività delittuose e agli interessi dell’associazione” capeggiata da Massimo Carminati, “nonostante lo stato detentivo di numerosi sodali”.

>CHI SONO I POLITICI ARRESTATI

Gli arresti sono stati eseguiti all’alba di giovedì 4 giugno nelle province di Roma, Rieti, Frosinone, L’Aquila, Catania ed Enna. I reati contestati sono l’associazione di tipo mafioso, la corruzione, la turbativa d’asta, le false fatturazioni, il trasferimento fraudolento di valori ed altro.

Gramazio è accusato di partecipazione all’associazione mafiosa capeggiata da Massimo Carminati, che avrebbe favorito sfruttando la sua carica politica: prima di capogruppo Pdl al Consiglio di Roma Capitale ed in seguito quale consigliere del Pdl (poi FI) nel Consiglio Regionale del Lazio.

In carcere anche l’ex presidente del Consiglio comunale di Roma, Mirko Coratti. In manette anche l’ex assessore alla Casa del Campidoglio, Daniele Ozzimo. I Ros hanno posto in arresto anche i consiglieri comunali Giordano Tredicine, Massimo Caprari e l’ex presidente del X Municipio (Ostia), Andrea Tassone.

Contestualmente agli arresti, sono in corso perquisizioni a carico di altre 21 persone indagate per gli stessi reati. I provvedimenti riguardano gli sviluppi delle indagini condotte dal Ros nei confronti di Mafia Capitale”, il gruppo mafioso riconducibile a Massimo Carminati, ora in carcere.

Gli sviluppi di quell’inchiesta, secondo gli investigatori, hanno svelato “l’esistenza di una struttura mafiosa operante nella Capitale, cerniera tra ambiti criminali ed esponenti degli ambienti politici, amministrativi ed imprenditoriali locali”.

In particolare le indagini hanno documentato quello che gli inquirenti definiscono un “ramificato sistema corruttivo finalizzato a favorire un cartello d’imprese, non solo riconducibili al sodalizio, interessato alla gestione dei centri di accoglienza e ai consistenti finanziamenti pubblici connessi ai flussi migratori”.

L’articolato meccanismo corruttivo, secondo gli investigatori, faceva capo a Luca Odevaine che, “in qualità di appartenente al Tavolo di Coordinamento Nazionale sull’accoglienza per i richiedenti e titolari di protezione internazionale, è risultato in grado di ritagliarsi aree di influenza crescenti” in questo specifico settore. Centrale il ruolo di Salvatore Buzzi, altro elemento di spicco dell’operazione Mafia Capitale.

Il sindaco di Roma Ignazio Marino non pensa alle dimissioni: “Stiamo cambiando tutto” dice il sindaco di Roma Ignazio Marino che si dice “estremamente felice ed orgoglioso del lavoro del procuratore Pignatone che, dal suo punto di vista, sta svolgendo lo stesso tipo di compito che noi stiamo svolgendo nell’amministrazione”. “Credo che la politica nel passato abbia dato un cattivo esempio. Oggi, sia in Campidoglio che in alcune aree strategicamente molto toccate come Ostia, abbiamo persone perbene che vogliono ridare la qualità di vita e tutti i diritti e la dignità che la Capitale d’Italia merita”, conclude Marino.

E in serata è arrivato anche il commento del premier Matteo Renzi: “Un Paese solido è quello che combatte la corruzione come sta avvenendo in Italia con decisione e forza, mandando chi ruba in galera, perché è giusto che chi ha violato le regole paghi tutto e fino all’ultimo giorno”.  Il premier lo ha detto durante l’incontro con la presidente cilena Michelle Bachelet, accennando a “quello che leggete oggi sui giornali”.

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