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Lutto nel cinema, morto il regista Sergio Sollima | Sandokan tra i suoi maggiori successi

Lutto nel mondo del cinema. E’ morto il regista Sergio Sollima, aveva 94 anni. Padre di Stefano Sollima (A.C.A.B.,Gomorra – La serie, Romanzo criminale – La serie), negli anni Sessanta era stato uno dei più prolifici autori del genere western. A metà anni Settanta aveva firmato uno dei maggiori successi della tv, lo sceneggiato Sandokan.

La camera ardente si terrà venerdì dalle 10 alle 13 presso la Casa del Cinema di largo Marcello Mastroianni a Roma.

Sergio Sollima era nato a Roma il primo aprile del 1921. Si era diplomato presso il Centro sperimentale di cinematografia, all’inizio aveva svolto l’attività di critico cinematografico ma l’esordio vero e proprio era stato negli anni Cinquanta come autore teatrale. Sua la commedia L’uomo e il fucile, rappresentata nel 1948, regia di Luigi Squarzina, con un giovane Nino Manfredi costretto a imparare il russo, storia di un gruppo di partigiani coinvolti in un’azione per il servizio di spionaggio americano. Sue anche la commedia satirica I pallinisti, Apocalisse a Capri con Mario Scaccia e una debuttante Delia Scala. Al cinema lavora come assistente di Domenico Paolella, regista di film musicali e mitologici. Da sceneggiatore firma, fra gli altri, Tripoli bel suol d’amore (1954) I teddy boys della canzone (1960) diretto da Paolella, Goliath contro i giganti (1961) di Guido Malatesta. L’esordio vero e proprio sul grande schermo è con un episodio di L’amore difficile (1962), realizzato insieme a Luciano Lucignani e Alberto Bonucci. Con lo pseudonimo di Simon Sterling, firma poi tre film di spionaggio, Agente 3S3: passaporto per l’inferno (1965), Agente 3S3: massacro al sole (1965) e Requiem per un agente segreto (1967), i primi due interpretati da Giorgio Ardisson, il terzo dalla star hollywoodiana Stewart Granger.

Con il passare degli anni Sollima si cimenta con gli “spaghetti western” e diventa uno dei maestri del genere (con Sergio Leone, Sergio Corbucci, Duccio Tessari…). Fra i suoi film più noti La resa dei conti, del 1967, in cui Tomas Milian interpreta il fuggiasco messicano Cochillo Sanchez, una storia in cui all’epoca vennero ravvisati riferimenti alle lotte terzomondiste e a Che Guevara. La resa dei conti fu il primo film di una trilogia western con Tomas Milian, seguito da Faccia a faccia (1967) e Corri uomo corri (1968).

Nel 1972 è la volta del thriller psicologico Il diavolo nel cervello (1972). Dopo il poliziesco Revolver, del 1973, protagonista la coppia Oliver Reed – Fabio Testi, il lavoro di Sollima si concentra, con successo, nella realizzazione di sceneggiati televisivi e film ispirati ai romanzi di Emilio Salgari. Il più celebre è Sandokan, trasmesso dalla Rai in sei episodi dal 6 gennaio del 1976. Lo sceneggiato, interpretato dall’attore indiano Kabir Bedi con Adolfo Celi, Andrea Giordana, Philippe Leroy, Carol Andrè riscuote un enorme successo di pubblico e ancora oggi viene considerato un cult.

Il successo commerciale di Sandokan consente a Sollima la produzione, per il cinema, di “Il corsaro nero”, ancora con Kabir Bedi e Carol Andrè. Seguirono La tigre è ancora viva: Sandokan alla riscossa (1977) e, per la tv, Uomo contro uomo (1987),Passi d’amore (1989), Solo per dirti addio (1992), Il figlio di Sandokan (1998). I sequel di Sandokan, tuttavia, non ottengono il successo del primo sceneggiato. Successo che Sollima ritrova nel 1980 con il televisivo I ragazzi di celluloide, con Massimo Ranieri.

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