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Ungheria, scontri e lacrimogeni sui migranti | Lazar: “Questo caos è colpa della Merkel”

Dopo la chiusura della stazione di Ostbanhof, bloccata per un’ora nella mattina di martedì, i binari sono stati riaperti, ma non ai migranti. La polizia ungherese ha sgomberato la piazza di fronte alla stazione Keleti, lanciando anche lacrimogeni contro i profughi. E un doppio cordone chiude ancora le entrate della stazione.

 

I migranti, accalcati dinanzi alle stazioni dei treni, chiedono di raggiungere i paesi occidentali dell’Europa, mirando in particolare ad Austria e Germania.

A Vienna ieri ne sono arrivati 3.650: partivano direttamente da Budapest. Angela Merkel ha sottolineato che “le regole di Dublino in Europa valgono ancora” e che “non vede corresponsabilità” per la drastica situazione ungherese. La Germania, nonostante tutto, rinuncerà a rispedire indietro i siriani che arrivano nel loro territorio.

Secondo il vicepremier ungherese Janos Lazar, intervenuto invece qualche ora dopo in Parlamento sull’emergenza migranti in Ungheria, “la colpa del caos e dei disordini è di Angela Merkel“.

Nelle ultime 24-30 ore, cioè subito dopo lo stop dei controlli della polizia in Ungheria, a Monaco di Baviera sono arrivati fra i 2.000 e i 2.200 migranti. A renderlo noto è il portavoce del presidio della polizia federale di Potsdam.

(Foto da YouReporter.it)

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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