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Anna e Yusef, riescono a coronare i loro sogni | La dedica è per coloro che non ce l’hanno fatta

Anna e Yusef, seconda puntata

Yusef è arrivato a Tunisi; Anna dal canto suo è tornata a Castel Volturno per mettersi sulle tracce di Jasmine: vuole convincerla a parlare con il magistrato e a ritirare le sue accuse, per farlo le dà anche 500 euro e gliene promette altri in cambio del suo aiuto.

Intanto Nadira è a casa di Chiara e Antonio, i vicini: Antonio si lascia scappare una frase infelice facendo intendere che è colpa sua se Yusef è stato mandato via dall’Italia.

Yusef tornato a casa incontra la sorella Fatma con il fidanzato e suturo marito Habib, poi la madre, l’altra sorella Aicha e il padre Samir. Yusef racconta alla sua famiglia di essere stato espulso. A sua madre pare non importare, troppo contenta di rivederlo, mentre il padre severo lo accusa di averlo umiliato.

Chiara confessa ad Anna che è stato il marito Antonio quella notte a chiamare la polizia, non perché pensava fosse un ladro, ma sapendo benissimo che si trattava del vicino di casa. Anna caccia via Chiara.

Yusef contatta un suo amico che lavora al ministro dell’Interno dicendo che cerca l’altro Yusef: “Accusano me di reati che ha commesso lui, aiutami a ritrovarlo” gli dice. L’amico gli confida che non sarà facile ma che si metterà comunque sulle sue tracce.

A Nadira manca particolarmente suo padre, Anna allora decide di partire per far felice la figlia e per farle trascorrere il suo compleanno con il padre. Ma l’accoglienza da parte della famiglia di Yusef non è delle più affettuose e il clima si fa subito teso. “Non è la donna giusta per Yusef” dice Aziza alla figlia Aicha. Pare quindi che né la madre di Anna né la madre di Yusef benedicano la loro unione: almeno su questo sono d’accordo! I due però sembrano del tutto indifferenti alle loro passioni e si lasciano trasportare dalla passione…

È il momento di festeggiare il compleanno della piccola Nadira, ma anche in questa circostanza la situazione non riesce a rimanere serena. Dopo l’ennesima frase infelice da parte dei suoi genitori, Yusef scoppia: “Lo volete capire che senza Anna e Nadira non sono niente?”.

Anna deve tornare in Italia. Mentre è in aeroporto riceve una chiamata da parte dell’avvocato che le dice che Jasmine non si è fatta vedere e che il palazzo a Castel Volturno è stato sgombrato. Anna decide allora di non imbarcarsi sull’aereo e di tornare da Yusef ma Tunisi è bloccata da una rivolta. 

Anna e Nadira si ritrovano in mezzo ai manifestanti: la bambina si perde nella folla. Per fortuna una signora la trova e la porta in salvo, riuscendo poi a rintracciare anche Anna.

Yusef aggredisce Anna dicendole che è stata incosciente e che le poteva succedere di tutto: “Tu non sai come funzionano le cose qui”. Le cose non migliorano quando Aicha, che era tra i manifestanti, discute con Aziza e quando nello stesso momento Anna litiga con la madre al telefono.

La pace sembra tornare durante i preparativi per le nozze di Fatma. Durante la festa però Yusef sembra “distrarsi” con una ragazza che gli balla accanto. Anna non riesce a nascondere una certa gelosia mista a imbarazzo.

Anna poi gli dice: “Sposiamoci, ma qui non in Italia”. “Me lo dice perché sei gelosa?” le risponde Yusef che continua a insistere sul fatto che vuole sistemare le cose in Italia.

Anna e Yusef, seconda puntata

Dopo il matrimonio Samir porta il figlio in azienda: vorrebbe che lui ne prendesse le redini; allo stesso tempo Anna si reca al porto per rivedere Karima, la donna che ha salvato Nadira e lì vede come si preparano diverse persone per imbarcarsi sui barconi. Anche Karima vorrebbe imbarcarsi ma le servono mille euro.

Anna arriva in ritardo a cena e l’indisposizione della madre di Yusef aumenta, aumentando di conseguenza anche la collera del figlio. Anna e Yusef finiscono per litigare schiacciati dal peso di “regole” che in Italia non c’erano.

L’amico di Yusef non ha buone notizie: non si hanno tracce dell’altro Yusef. “Forse dovremmo restare qui” suggerisce Yusef ad Anna. “Sono confuso non so cosa fare. Accettare di vivere qui significa per me distruggere tutto quello per cui abbiamo lottato” dice.

Habib non è particolarmente entusiasta all’idea che Yusef possa lavorare nell’azienda del padre e quindi gli fissa un colloquio con un imprenditore tedesco. Nel frattempo Fatma, seguendo un consiglio di Anna, si taglia i capelli ma il marito le dà uno schiaffo; poi Habib le dà dell’imbecille a tavola. Aziza non li lascia sfuggire un commendo acido: “Ecco cosa succede a sentire consigli stupidi”.

Poi ancora una volta Anna e Yusef discutono sulle “usanze” del paese del ragazzo e finisco per parlare di Habib. Anna l’indomani va di nuovo al porto a trovare Karima e lì trova Habib che sembra essere coinvolto nella tratta dei profughi. Anna dice poi a Karima che ha parlato della sua storia con il suo avvocato e che potrà rivolgersi a lei una volta che arriverà in Italia e poi si confida: “Mi manca la mia vita, qui mi pare sempre di sbagliare“.

L’imprenditore tedesco revoca l’incarico a Yusef che ha l’ennesimo scontro con suo padre: le accuse sono pesanti, le parole molto aggressive, quasi finiscono alle mani quando Samir viene colto da un malore. Mentre viene portato in terapia intensiva, Samir fa promettere al figlio che si sarebbe occupato della famiglia e dell’azienda.

Yusef decide di affrontare Habib il quale gli dice che la tratta di clandestini è stato il veicolo per “sistemare” anche alcune cose in azienda.

Anna e Yusef, seconda puntata

Yusef cerca allora di fare chiarezza tra le carte dell’azienda anche per capire il coinvolgimento del padre in certi affari. Poi si incontra con il suo amico il quale gli dice che l’altro Yusef è morto ma che è stato più volte usato dai servizi segreti per i suoi legami con la malavita. “La tua libertà, se la vuoi, te la devi comprare” gli dice il suo amico parlando di alcuni fascicoli conservati in una caserma militare, dentro la quale evidentemente non si fanno problemi ad accettare delle mazzette.

Anna e Yusef poi hanno l’ennesima discussione, lei alla fine si lascia scappare una frase infelice: “Se siamo qui è tutta colpa tua, per i casini che hai combinato a Milano”. Per lui quindi non rimane altro da fare che “comprare la sua libertà” anche se va contro i suoi principi.

Ma gli scontri continuano e sono violenti: Anna chiama Yusef per sapere se sta bene, lui è felice perché ha trovato le prove della sua innocenza ma mentre sono al telefono la caserma viene colpita da una bomba. Di Yusef non si hanno più notizie fino a quando non viene dato per morto. 

Anna è disperata, vuole andare a cercare il corpo di Yusef ma il consolato ha disposto il rientro degli italiani e lei deve pensare a mettersi in salvo insieme a Nadira. Samir invece parte per cercare di recuperare la salma del figlio.

Mentre stanno per entrare in aeroporto, esplode l’ennesima bomba: Anna e Nadira sono costretta a scappare e a tornare indietro.

Anna è disperata a si reca al porto dove Karima sta per imbarcarsi: per lei la via del mare sembra essere l’unica possibilità.

Intanto Samir riesce a ritrovare Yusef che è rimasto visto. Yusef ancora una volta dice al padre che vuole tornare in Italia dove vuole dimostrare la sua innocenza. Chiede subito di Anna e il padre prova a chiamarla al cellulare che però è rimasto nel taxi che avevano preso per andare in aeroporto. Il tassista gli dice che le ha lasciate al porto e Yusef dopo una serie di telefonate capisce che si sono imbarcate.

Il barcone viene soccorso dalla guardia costiera, immagini che purtroppo fanno parte della cronaca di ogni giorno. Yusef riesce a mettersi in contatto con Anna: entrambi sono salvi. 

Mesi dopo Anna e di nuovo incinta e Yusef è riuscito a costruire il suo ponte.

La dedica è per tutti coloro che hanno cercato di costruire il loro “ponte” e non ce l’hanno fatta…

Azzurra Sichera

Chi mi conosce ha smesso di comprarmi pigiami e mi regala libri; detesto avere gli occhiali sempre sporchi; soffro di dipendenza da carboidrati; amo e odio la mia città, Palermo, così come non sopporto gli stereotipi sulla Sicilia e i siciliani; la prima cosa che faccio quando inizio un libro è leggere i ringraziamenti; amo le tazze e colleziono "L'apologia di Socrate" di Platone in tutte le lingue.

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