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La sepsi fa più paura dell’infarto, il suo tasso di mortalità è del 40-60 %

Non è l’infarto, ma la sepsi a preoccupare maggiormente il mondo della sanità italiana. Parliamo di una gravissima infezione con un tasso di mortalità ospedaliero vicino al 40-60 per cento: in Italia si contano infatti migliaia di soggetti colpiti. 
I sintomi sono evidenti e di facile individuazione. Nei bambini mal di testa, vomito  sonnolenza più quelli in comune con i casi che coinvolgono gli adulti: febbre oltre i 38,5°, respirazione difficoltosa, ipotensione, diuresi danneggiata e gonfiore sugli arti.
 
In sostanza è una situazione infiammatoria dell’organismo che colpisce soggetti con difese immunitarie basse come i bambini e gli anziani. Talvolta sii può arrivare anche allo stato di incoscienza con comparsa di macchie sulla pelle chiamate petecchie.
Ma prevenire, e soprattutto curare, si può. Sono diversi i programmi di controllo promossi negli ospedali, importantissima l’igiene delle mali.
Quanto ai rimedi va sottolineato il ruolo degli antibiotici. Tranne che nel caso dei sintomi più gravi, in quel caso infatti serve il ricovero in ospedale. Insomma, la guardia deve essere sempre tenuta alta. Con la sepsi non si scherza.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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