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Senato, respinto emendamento contro l’art. 2 | Tensione altissima in aula tra verdiniani e M5S

Battaglia senza esclusione di colpi a Palazzo Madama per le riforme in Senato. Di tutti gli emendamenti presentati all’art.2 del ddl Boschi, il ministro per le Riforme esprime parere favorevole del governo solo ed esclusivamente a quello che ha come prima firma Anna Finocchiaro e che contiene la mediazione con la minoranza Dem. Su tutti gli altri il parere è negativo.

Intanto con 176 no, 120 sì e 4 astenuti viene respinto nell’Aula del Senato l’emendamento soppressivo dell’articolo 2 del ddl Boschi. Firmato da Andrea Marcucci (Pd) era stato ritirato e fatto proprio dal M5S

Dopo l’approvazione avvenuta ieri dell’emendamento canguro e dell’articolo 1 oggi il sottosegretario Luciano Pizzetti ha chiesto una sospensione della seduta d’Aula di “almeno una mezz’oretta” per valutare la riformulazione degli emendamenti presentati all’art.2 del ddl Boschi.

Si tratta presumibilmente delle due modifiche proposte da Candiani (Lega) per i quali, prima era stata dichiarata ammissibile la votazione segreta, e poi ne era stata richiesta la riformulazione per farli votare per parti separate.

Il presidente del Senato Pietro Grasso l’ha concessa. Poi è scoppiata ancora una volta la polemica da parte delle opposizioni.

“Il documento c’è ed è firmato e intestato”. Così il presidente del Senato Grasso ha risposto a Roberto Calderoli che ha chiesto di avere “copia dell’emendamento Cociancich in originale”: “Perchè Cociancich non si alza in Aula per dire che il testo era davvero suo?”. “La riforma della Costituzione – incalza Candiani – non può basarsi su dei falsi”.

Grasso è stato accusato anche di non essere imparziale. “Non condivido il suo giudizio, io continuo a essere imparziale e arbitro“. Così, in Aula il presidente del Senato gela il senatore 5 Stelle Alberto Airola, che, assieme ad altri membri delle opposizioni, ha accusato l’ex magistrato di non essere stato imparziale nel dibattito sulla riforma costituzionale.

Il grillino, nel suo intervento, ha invitato a votare il ddl Boschi il “più in fretta possibile per dare la parola al popolo. Chiudiamo questo capitolo vergognoso e occupiamoci di prescrizione, di unioni civili, di reddito di cittadinanza. Perché da queste questioni, visto come l’avete blindata” e visto come “Chiti ha calato le brache, non ne usciamo”.

In seguito è stato il senatore di Ala Lucio Barani ad infiammare gli animi con dei gestacci osceni rivolti alla senatrice del M5S Barbara Lezzi. Secondo alcune ricostruzioni si sarebbe trattato del mimo di un rapporto di sesso orale. Molte senatrici hanno preso la parola contro Barani costringendo Grasso a sospendere la fiducia.

“D’ora in poi, visto che l’escalation e arrivata al punto di minare la civile convivenza, il rigore sarà assoluto”, ha detto il presidente del Senato Pietro Grasso annunciando la convocazione dell’ufficio di presidenza per lunedì alle 13 per esaminare il gesto osceno del senatore verdiniano.

Una volta ristabilitosi l’ordine, il Senato è tornato a votare. Bocciato a scrutino segreto un emendamento della Lega sulle minoranze linguistiche, sul quale il governo si era rimesso all’aula. I sì sono stati 116, i no 160, 3 gli astenuti. Il governo ha votato “no”.

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