Sono stati annunciati questa mattina a Stoccolma i vincitori del 109esimo premio Nobel per la fisica. L’Accademia reale svedese ha premiato Takaaki Kajita, fisico giapponese nato nel 1959 e Arthur B. McDonald, canadese nato nel 1943, per i loro studi sui neutrini: le loro oscillazioni hanno dimostrato che i neutrini hanno una massa.
I neutrini sono particelle elementari prive di carica elettrica e con una massa estremamente piccola, che non si è ancora riusciti a misurare. Il loro studio dà importanti informazioni in molti campi della fisica, dalla struttura della materia alla cosmologia, e promette di rivoluzionare l’attuale paradigma scientifico mettendo in discussione persino Einstein.
Takaaki Kajita nel 1999 ha scoperto che i neutrini presenti nell’atmosfera cambiano identità. Nel frattempo, il gruppo di ricerca canadese guidato da Arthur B. McDonald ha potuto dimostrare che i neutrini provenienti dal Sole non scompaiono nel loro cammino verso la Terra, ma cambiano identità.
Dal 1901 ad oggi 4 sono i premi Nobel assegnati a degli scienziati italiani: Guglielmo Marconi, nel 1909 a soli 35 anni; Enrico Fermi nel 1938 a soli 37 anni; Emilio Segrè nel 1959; Carlo Rubbia nel 1984.