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Papa: “Il potere è incompatibile con la fede” | Proclamati quattro nuovi santi

“C’è incompatibilità tra un modo di concepire il potere secondo criteri mondani e l’umile servizio che dovrebbe caratterizzare l’autorità secondo l’insegnamento e l’esempio di Gesù. Incompatibilità tra ambizioni, arrivismi e sequela di Cristo; incompatibilità tra onori, successo, fama, trionfi terreni e la logica di Cristo crocifisso”. È uno dei passaggi fondamentali dell’omelia di Papa Francesco nella messa, celebrata sul sagrato della Basilica vaticana, durante la quale ha proclamato quattro nuovi santi.

“C’è invece compatibilità – prosegue Francesco – tra Gesù ‘esperto nel patire’ e la nostra sofferenza“. “Gesù esercita essenzialmente un sacerdozio di misericordia e di compassione. Egli ha fatto l’esperienza diretta delle nostre difficoltà, conosce dall’interno la nostra condizione umana; il non aver sperimentato il peccato non gli impedisce di capire i peccatori. La sua gloria – spiega – non è quella dell’ambizione o della sete di dominio, ma è la gloria di amare gli uomini, assumere e condividere la loro debolezza e offrire loro la grazia che risana, accompagnare con tenerezza infinita il loro tribolato cammino”.

Papa Francesco per la prima volta ha proclamato santi anche una coppia di coniugi Ludovico Martin (1823-1894) orologiaio e Maria Azelia Guèrin (1831-1877), merlettaia e madre di famiglia, genitori di Santa Teresa di Lisieux, protettrice delle missioni nota come Teresina de Bambino Gesù. Nello stesso rito il Papa ha proclamato santi anche don Vincenzo Grossi (1845-1917), sacerdote della diocesi di Cremona, fondatore dell’Istituto delle Figlie dell’Oratorio e suor Maria dell’Immacolata Concezione (1926-1998), religiosa spagnola che è stata superiora generale della Congregazione delle Sorelle della Compagnia della Croce.

“Seguo con grande preoccupazione la situazione di forte tensione e di violenza che affligge la Terra Santa. In questo momento c’è bisogno di molto coraggio e molta forza d’animo per dire no all’odio e alla vendetta e compiere gesti di pace. Per questo preghiamo, perché Dio rafforzi in tutti, governanti e cittadini, il coraggio di opporsi alla violenza e di fare passi concreti di distensione”. Lancia un appello accorato  infine il Papa all’Angelus, in piazza San Pietro. “Nell’attuale contesto medio-orientale – prosegue papa Bergoglio – è più che mai decisivo che si faccia la pace nella Terra Santa: questo ci chiedono Dio e il bene dell’umanità”.

Redazione

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