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Sesso per 72 ore di fila assumendo droghe e farmaci: cosa è il “chemsex” e perché fa male

Sesso per 72 ore senza mai fermarsi, né per mangiare né per dormire, soprattutto grazie all’assunzione di droge, molto spesso illegali. Questa nuova “moda” – se così si può chiamare – prende il nome di “chemsex”.

Il fenomeno del chemsex esiste già da diverso tempo ma la sua diffusione si sta allargando al punto da diventare davvero preoccupante, specie in Gran Bretagna.

A lanciare il preoccupante allarme sono i ricercatori dell’Nhs Foundation Trust sul British Medical Journal, secondo i quali vengono assunte in maniera spropositata droghe come mefedrone, ghb, gbl e cristalli di metanfetamina con l’obiettivo di riuscire a fare sesso per ore, o addirittura giorni.

Secondo le stime degli studiosi sono gli uomini a ricorrere maggiormente a questa pratica e lo farebbero per gestire sentimenti negativi, come la mancanza di fiducia in se stessi, omofobia e lo stigma sul loro essere sieropositivi. Di 1142 risposte testate a Londra, durante uno studio europeo sugli uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini, quasi un quinto ha dichiarato di aver fatto chemsex.

Il rischio, secondo i medici, oltre a tutti gli effetti che le droghe comportano a livello di organismo, è l’aumento della trasmissione del virus dell’Aids nonché il rischio di contrarre altre malattie infettive come la sifilide o il papillomavirus.

 

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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