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Charlie Hebdo, il sanguinoso precedente che ferì al cuore Parigi e l’Europa intera

A dieci mesi dello choccante attentato alla sede parigina del giornale satirico di Charlie Hebdo, in Francia torna a scorrere il sangue per mano del fondamentalismo islamico. Erano circa le 11.30 del mattino del 7 gennaio quando un gruppo di terroristi armati di kalashnikov faceva irruzione nella redazione del giornale uccidendo 12 vignettisti all’urlo di “Allāh Akbar” (“Dio è grande”) e dichiarandosi esponenti di Al-Qaeda.

Subito dopo il blitz, il gruppo armato uccideva un vigilante responsabile della sicurezza del giornale e un poliziotto incontrato durante la folle fuga a bordo di una Citroën. Due giorni dopo, il 9 gennaio, un complice degli attentatori (Amedy Coulibaly) si barricava in uno dei supermercati della catena kosher Hypercacher a Porte de Vincennes, prendendo alcuni ostaggi e uccidendo quattro persone.

Un bagno di sangue, il secondo per numero di morti della storia francese dopo quello del 1961 per opera dell’Organisation armée secrète che causò 28 morti. Furono ore drammatiche per la Francia, per l’Europa e per tutto l’Occidente che reagì compatto con manifestazioni e dure prese di posizione contro l’Isis.

L’ondata di terrore si trascinò anche nei mesi successivi: a febbraio, quando a Nizza tre militari vennero aggrediti con un coltello dal francese di origine africana Moussa Coulibaly davanti alla sede di una comunità ebraica e poi l’attentato sventato con l’arresto dello studente Sid Ahmed Ghlam pronto ad attaccare chiese di Villejuif.

 

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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