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Catania, colpo alla cosca Cappello-Bonaccorsi FT| Ordinanza contro 37 presunti affiliati NOMI VD

Le indagini della squadra mobile catanese hanno portato all’esecuzione di un’ordinanza nei confronti di 37 persone ritenute affiliate alla cosca mafiosa Cappello-Bonaccorsi e operative nell’hinterland etneo. I fermati si erano specializzati nel traffico di sostanze stupefacenti.

L’ordinanza di custodia cautelare per i 37 indagati è stata emessa dal gip su richiesta della Direzione distrettuale antimafia (Dda) della Procura di Catania e ipotizza, a vario titolo, i reati di associazione mafiosa, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e reati in materia di armi, con l’aggravante del metodo mafioso.

Questi i nomi degli arrestati: Gaetano Bellia (classe ’82); Attilio Bellia (’78); Salvatore Bonaccorsi (’87); Maurizio Bonsignore (’62); Giuseppe Agatino Cavallaro (’74); Antonino Cosentino (’79); Francesco Di Mauro (’83); Alfio Fassari (’65); Luciano Guzzardi (’64); Tommaso Ingrassia (’80); Carmelo Orazio Isaia (’88); Gaetano Lo Giudice (’59); Dario Santo Privitera (’80); Domenico Privitera (’72); Carmelo Ruscica (’79); Fabio Reale (’67); Salvatore Rinaudo (’81); Alfio Sanfilippo (’66); Camelo Sicali (’66); Massimo Squillaci (’80); Nicolò Roberto Natale Squillaci (’70); Sebastiano Sozzi (’82); Alessandro Strano (’74); Claudio Strano (’77); Marco Strano (’82); Gabriele Torrisi (’87); Francesco Belluardo (’67); Filippo Buzza (’74); Gregorio Luminario (’77); Ferdinando Mazzullo (’84); Rosario Noè (’91); Andrea Gueli (’83); Antonino Santo Riela (’59); Sebastiano Romeo (’62); Salvatore Spampinato (’77); Claudio Speranza (’63); Massimiliano Ventura (’71).

Gli arresti dell’operazione che è stata denominata “Revenge 5” sono frutto di due distinte attività investigative della Dda che hanno riguardato l’organizzazione mafiosa Cappello – Bonaccorsi in seguito a varie dichiarazioni di collaboratori di giustizia e a indagini della Procura che hanno riguardato in particolare il gruppo dei “Carateddi.

Dalle indagini è emersa la piena operatività della cosca nei rioni di San Cristoforo, Monte Po’ e San Berillo Nuovo e nell’hinterland Catanese. Tra i nomi degli arrestati spiccano quelli di Salvatore bonaccorsi, “figlio d’arte” del più noto padre “Concetto”, già detenuto al 41bis, e di Gaetano Lo Giudice, padre di Sabastiano anch’esso detenuto al 41bis.  Tra gli arresti eccellenti anche quelli dei fratelli Strano e Marco e degli Squillaci considerati appartenenti alle omonime famiglie radicate rispettivamente a Monte Po’ e Belpasso (CT) – frazione Piano Tavola.

Le indagini hanno consentito di riscontrare la gestione, da parte del gruppo dei “Carateddi” di alcune “piazze di spaccio” dislocate nei citati quartieri di San Cristoforo, San Berillo Nuovo e Monte Po’ ed è stato evidenziato come Gaetano Lo Giudice pretendesse dai Bellia la restituzione di 200.000 euro che il figlio Sebastiano aveva affidato ai due germani che avrebbero dovuto occuparsi del sostentamento dello stesso e dei suoi familiari.

La droga veniva trasportata all’interno di ambulanze di una Onlus presso una ditta di onoranze funebri, utilizzata come base logistica per la consegna della sostanza stupefacente. Nel medesimo contesto è stata rilevata la cessione di stupefacenti, con cadenza settimanale ad un’altra agenzia di onoranze funebri con sede a Francofonte. Nel corso delle indagini sono stati effettuati arresti in flagranza di reato e sequestri di sostanza stupefacente.

Tra i destinatari del provvedimento, vi sono alcuni soggetti non appartenenti al clan Cappello-Bonaccorsi, ritenuti responsabili del reato di detenzione, trasporto e spaccio di sostanze stupefacenti, nei confronti dei quali il G.I.P. ha disposto gli arresti domiciliari.

 

Redazione

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