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L’Italia reintroduce controlli al confine sloveno | Alfano: “Non vogliamo sospendere Schengen”

L’Italia si dice pronta a ripristinare i controlli alla frontiera con la Slovenia in concomitanza con l’aumento dei flussi di migranti. Saranno dispiegate pattuglie di polizia e saranno intensificati i controlli su tutti coloro che attraverseranno i confini. Si andrebbe dunque verso il definitivo fallimento dei patti di Schengen che vacilla già da qualche tempo come è già sono falliti gli accordi tra gli stai Ue per la ricollocazione dei migranti firmati lo scorso settembre.

Secondo il Viminale si tratterrebbe di un “Piano straordinario”, che diverrà operativo solo se la situazione non cambierà. Il numero di migranti che hanno varcato il confine italo-sloveno è aumentato negli ultimi mesi a dismisura, si parla, come riporta il ‘Corriere della Sera’, di 300-400 persone a settimana che non vengono registrati dalla polizia locale.

La direzione Immigrazione della polizia avrebbe già predisposto un piano di intervento già consegnato al ministro Angelino Alfano che prevede il ripristino dei controlli ai valichi terrestri e ferroviari con la Slovenia, lasciando invece libera la circolazione per quanto riguarda il traffico aereo.

Il ministro dell’Interno al Tg3 ha precisato: “Noi non abbiamo intenzione di sospendere Schengen,non è vero quello che si dice. Ma quello che abbiamo fatto e stiamo facendo già da settimane è rafforzare i controlli in funzione antiterrorismo”. “Noi presidiamo la frontiera nord-est del nostro Paese perché sappiamo la rotta balcanica può essere quella dei contrabbandieri e dei combattenti stranieri. Quello che stiamo facendo- ha aggiunto- sono controlli che ci permettono di identificare meglio delle persone che ci sembrano sospette e che ci permettono di assicurare che la rotta balcanica possa non rappresentare un pericolo per noi. È chiaro che il rischio zero non esiste ma lavoriamo per ridurre sempre di più il coefficiente di rischio proprio nella rotta balcanica”.

Secondo le cifre aggiornate al 31 dicembre, nel 2015 sono giunte in Italia 153.842 persone, il 9% in meno del 2014 quando gli arrivi furono 170.100.

E oggi il commissario Ue all’Immigrazione Dimitris Avramopoulos ha convocato per domani a Bruxelles i ministri competenti di Svezia, Danimarca e Germania “per un maggiore coordinamento” di fronte alla pressione migratoria. Lo annuncia il portavoce della Commissione Ue.

Redazione

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