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Da Montalbano Elicona a Castiglione di Sicilia | Itinerario d’incanto per salutare il 2016 FOTO

Il 2015 si era concluso con un disastroso cenone di San Silvestro. Il rischio di leggere sul primo quotidiano del 2016 di trentanove palermitani avvelenati nel borgo più bello d’Italia (foto 1, 2) è stato evitato dall’odore nauseante delle pietanze rimandate intatte in cucina. Si sarebbe salvato soltanto Baby, un simpatico barboncino che si nutre di croccantini. Qualcuno del gruppo, mosso dalla fame, aveva addirittura tentato di sottrarglieli. Peccato! Dopo un rilassante pomeriggio trascorso a passeggiare per i vicoli di Montalbano Elicona, con relativa visita all’imponente castello medievale (foto 3), concludere in modo così inglorioso il 2015 non è stato certamente piacevole.

La notte per fortuna è trascorsa tranquilla per tutti… tranne che per me. Mi ero infatti reso disponibile a far visitare a tutti i partecipanti, il primo giorno dell’anno, alcuni interessanti siti tra Montalbano e l’Etna, e la dèbacle della sera prima mi faceva sentire ancor più forte la responsabilità dell’impegno assunto. Come se non bastasse, alle sette del mattino in giro per il paese deserto, mi ero preso la briga di scegliere, d’accordo con l’organizzazione, un ristorante dove cenare, cosa non facile il primo dell’anno. Nessuno dei trentanove voleva infatti concedere una prova d’appello allo chef della sera prima. Per Baby era indifferente, tanto lui aveva i suoi croccantini!

Pertanto col mio fardello di preoccupazioni e con dieci auto al seguito ho iniziato la gita salendo verso l’altopiano di Argimusco. Sapevo che in questo straordinario sito, grazie anche alle favorevoli condizioni meteorologiche, tutte le mie paure sarebbero svanite. E così è stato! La bellezza del panorama e il fascino dei megaliti (foto 4) hanno incantato anche i più scettici. Lì le forze della natura si sono concentrate per creare un’atmosfera magica modellando (foto 5, 6) le maestose pietre millenarie. “Virilità e femminilità” (foto 7) si ergono proprio all’inizio del sentiero seguiti a poche centinaia di metri dall’inconfondibile “aquila” (foto 8, 9), col becco rivolto in direzione dell’Etna. Ma sicuramente il megalite più suggestivo del sito è “l’Orante” (foto 10, 11), una roccia alta circa 25 metri il cui profilo somiglia ad una figura femminile che prega a mani giunte.

Continuando a camminare in direzione nord si arriva alla “torre” o “grande sedile” (foto 12). Un’incantevole terrazza sulla Sicilia, da dove si possono ammirare le isole Eolie (foto 13, 14), la caratteristica forma di Capo Milazzo (foto 15) che si allunga sul Tirreno e, volgendo lo sguardo verso est, il mar Ionio e poi ancora l’Etna (foto 16).

Un incanto!

Lasciato l’altopiano di Argimusco ci siamo diretti verso Castiglione di Sicilia passando per Roccella Valdemone. Lungo l’itinerario abbiamo visitato ben due cube bizantine risalenti entrambe al VII secolo (almeno così è scritto sulle tabelle segnaletiche, foto 17). La prima (foto 18) è una trichora, e si trova in una proprietà privata tra Mojo Alcantara e Malvagna. Il proprietario, da Roma, senza conoscerci, ci ha telefonicamente consentito l’accesso per il piacere di farci apprezzare da vicino questo piccolo gioiello. E così il giorno di capodanno il signor Giuseppe ci ha aperto il cancello, aspettando pazientemente che tutto il gruppo completasse la visita. Grazie di cuore a entrambi.

La seconda è la cuba di Santa Domenica (foto 19, 20, 21), ha un’architettura più articolata, e si trova in aperta campagna ai piedi di Castiglione di Sicilia. Tra le due cube una sosta a Passopisciaro per gustare le particolarissime arancine al pistacchio del bar-pasticceria Blue Moon, rimasto aperto appositamente per noi. La gita di Capodanno si è conclusa a Castiglione di Sicilia (foto 22, 23), uno dei comuni del Parco fluviale dell’Alcantara, ubicato sulla sommità di una collina che domina un lungo tratto del fiume. Prima di cominciare la gradevole passeggiata, una breve sosta per un caffè e per degustare le deliziose zeppole di riso ricoperte di miele della pasticceria Nicotra aperta apposta per noi. Ancora calde….una goduria!!!!

Quindi sguinzagliati tra antichi palazzi (foto 24, 25) e monumentali chiese (foto 26, 27, 28) ci siamo ritrovati ai piedi della rupe dove sorge il Castello di Lauria (foto 29, 30) per ammirare il bel panorama da Francavilla di Sicilia a Motta Camastra (foto 31), altri due comuni facenti parte del Parco fluviale dell’Alcantara. Dal primo dei due parte l’interessante itinerario delle gurne, piccoli laghetti di varia larghezza formatisi nel letto lavico del fiume, dalle falde di Motta invece si ha accesso alle affascinanti gole conosciute in tutto il mondo. Siamo rientrati in albergo che era già buio stanchi ma contenti.

La sera ci siamo poi ritrovati tutti al “Focolare” il ristorante che Daniele ci ha aperto apposta per farci riconciliare con la cucina di Montalbano Elicona. È stato un trionfo!! Un’accogliente tavola apparecchiata per trentanove persone, un servizio particolarmente accurato insieme al buon cibo e al buon vino ci hanno fatto concludere in allegria una splendida giornata. Qualcuno del gruppo, riferendosi all’orpello tricologico che ormai da più di quarant’anni decora il mio faccione, mi ha detto: “È stato proprio un Capodanno coi baffi”. Un complimento (almeno così l’ho inteso) che mi è piaciuto moltissimo.

Avrò il piacere di raccontarvi ancora la Sicilia che adoro, fatta non solo di bellezze naturali e monumentali, ma anche di delizie gastronomiche e soprattutto di gente ospitale e generosa, insomma…. la “Sicilia coi baffi”.

Giuseppe Imburgia

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  • Bravo Pippo, bellissimo itinerario e non solo (arancine, pranzetti…).
    il tuo stile di viaggio farà scuola.
    complimenti anche per le foto.

  • Davvero interessante, non conscevo questi posti..Complimenti per le fotografie!

  • Grande Pippo come sempre riesci a narrare le meraviglie della nostra terra con passione e competenza!!

  • Posso dire che forse è il più bello che ho letto?
    ...l'ho detto.
    Descrizione deliziosa ed elegantemente ironica; fotografie bellissime.
    Grazie sempre.
    Sissi Alfisi

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Pubblicato da
Giuseppe Imburgia
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