Una bimba fi Greve in Chianti (Toscana) non può andare a scuola perché non tutti i suoi compagni sono vaccinati, e lei, affetta da immunodeficenza, rischierebbe la vita.
“Se tutti i bambini attorno a lei fossero vaccinati – dice la mamma della bimba – anche lei sarebbe al sicuro. Allora mi chiedo, e chiedo a tutti i genitori: non ha forse anche lei lo stesso diritto alla salute dei vostri figli?”.
Lia si è ammalata di una grave forma di mononucleosi che le ha provocato un’encefalite e l’ha messa in pericolo di vita. I medici dell’ospedale pediatrico Meyer l’hanno salvata. Oltre ad avere acquisito una parziale sordità all’orecchio, Lia si porta dietro anche l’immunodeficienza.
Contattata dalla madre di Lia, la preside della scuola elementare ha dovuto arrendersi davanti all’impossibilità di non poter fare nulla per imporre ai genitori degli altri bambini di vaccinare i figli e l’ha consigliata di far studiare la piccola a casa.
I genitori della piccola, però, non ci stanno a condannarla a un’infanzia in isolamento: perciò, sentiti i dottori del Meyer, hanno deciso di ricoverarla per qualche giorno e di farle fare il richiamo delle vaccinazioni in dose ridotta, sperando che gli effetti collaterali non siano troppo pesanti da sopportare.