Una casa in Corso Vittorio Emanuele costava 24 euro, ai Fori Imperiali 23 euro e 25 euro al Colosseo, addirittura 10 euro a Borgo Pio, vicino il Vaticano.
Sarebbero queste le cifre a dir poco irrisorie pagate da alcuni affittuari delle case di proprietà di Roma Capitale emerse in seguito ad una verifica ordinata dal commissario straordinario Francesco Paolo Tronca.
“Il commissario – come afferma una nota del Comune – si è avvalso della segreteria tecnica che, nell’ambito di un più vasto controllo teso a pervenire ad un censimento esaustivo, ha fino ad oggi estrapolato 574 dati riferibili alle locazioni in essere nel I Municipio“.
Così si è scoperta una vera e propria organizzazione che avrebbe offerto appartamenti in affitto con canoni che risultano ampiamente inferiori ai minimi valori di mercato. In molti casi trattasi di importi di poche decine di euro/mese. L’inchiesta inoltre servirà a far luce sui dirigenti responsabili che si sono succeduti nella gestione del patrimonio e che hanno stipulato i contratti ovvero hanno omesso l’aggiornamento dei canoni di locazione, le eventuali azioni in corso volte a recuperare la disponibilità dei beni in capo alla Amministrazione.
Una primissima stima afferma che il Comune di Roma, che dai proventi delle locazioni potrebbe generare considerevoli guadagni, avrebbe speso per il mantenimento delle stesse proprietà circa 100 milioni all’anno.