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Il Pd cede, ddl senza “stepchild” | Renzi: “Sbagliato fidarsi del M5S”

Passi in avanti verso la definitiva fumata bianca. L’assemblea del Pd ha dato il via libera al maxi-emendamento del governo che elimina la stepchild adoption dal ddl sulle unioni civili. La linea è stata condivisa dal Partito democratico durante il dibattito. L’esecutivo si è quindi impegnato a non stravolgere il testo del ddl Cirinnà.

Critica la minoranza del Pd: “Renzi ha scelto di consegnarsi mani e piedi a Ncd ed è un errore”, ha detto il senatore Miguel Gotor. “Per noi è determinante che il maxi-emendamento non ostacoli l’attività della magistratura in merito alle adozioni”.

Il Presidente del Consiglio aveva chiesto un documento entro la prossima settimana per poi passare alla Camera: “Potrebbe non essere il testo migliore rispetto alle attese di tanti”, però “potendo scegliere tra il tutto mai e un pezzo oggi è meglio fare subito la legge, altrimenti il rischio è la paralisi, l’ennesima palude in cui come faceva sempre la politica si chiacchiera e si promette e poi non si mantiene”.

Sul M5S, Renzi ha ribadito: “La colpa di aver cercato l’accordo con i Cinquestelle è mia e solo mia. Faccio il mea culpa perché a loro le unioni civili non interessano niente”.

Intanto la Cirinnà si dice soddisfatta della fiducia: “È una fiducia al Paese e non al governo. Voglio chiedere a Sel di votarla”, ha spiegato. “Voglio evitare i voti segreti agli articoli 2 e 3 del testo”, ha poi aggiunto.

All’interno del partito si sta cercando di trovare un compromesso e si cercano nuovi alleati sia dentro che fuori dalla coalizione al fine di portare a casa la norma.

Lo stesso Matteo Renzi è sceso in campo all’assemblea del PD dopo il tradimento dei 5 Stelle che ha messo tutto in discussione e ora si cercano nuovi voti al Senato, dove i dem hanno una maggioranza risicata e si vuole scongiurare il rischio di affossare il disegno di legge: “C’è strategia precisa, eterodiretta, il cui obiettivo non è approvare una legge un pochino diversa, ma l’obiettivo è non approvare la legge, facendo ricadere la responsabilità sul Pd. Fossi in voi senatori mi opporrei a questo disegno. Il governo è disponibile a fare la sua parte”

Per domani inoltre si attende la sentenza della Corte costituzionale. Investita in via incidentale dal Tribunale di Bologna, la Consulta si dovrà esprimere sul caso di una coppia lesbica statunitense che, trasferitasi in Italia, chiede il riconoscimento reciproco dell’adozione dei due figli di una e dell’altra, già ottenuto nell’Oregon. Se il giudizio di legittimità dovesse essere negativo, di fatto si verrebbe a creare una situazione di incongruenza tra l’azione politica di questi giorni e quella giurisprudenziale.

“Sul testo del unioni civili – dice Angelino Alfano – sta prevalendo il buonsenso”. “Ci sono alcuni aspetti da ritoccare – ha aggiunto il leader del Ncd – sul simil-matrimonio, ma siamo su una strada positiva e dobbiamo lavorare nelle prossime ore per capire se arriveremo a destinazione”.

Redazione

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