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“Maestra posso dire che un fiore è ‪‎petaloso‬?”. L’Accademia della Crusca risponde a Matteo

“Maestra posso dire che un fiore è ‪‎petaloso‬?”. “Matteo non lo so… chiediamo all’Accademia della Crusca”.

Più o meno è stata questa la conversazione che il piccolo Matteo ha avuto con la sua maestra Margherita Aurora, la quale aveva proposto alla sua terza elementare un esercizio sugli aggettivi. Incuriosita dal termine, la maestra ha voluto scrivere all’Accadema della Crusca per una valutazione e una risposta è arrivata come ha documentato lei stessa su Facebook:

Qualche settimana fa, durante un lavoro sugli aggettivi, un mio alunno ha scritto di un fiore che era “petaloso”. La parola, benché inesistente, mi é piaciuta, così ho suggerito di inviarla all’Accademia della Crusca per una valutazione. Oggi abbiamo ricevuto la risposta, precisa ed esauriente. Per me vale come mille lezioni di italiano. Grazie al mio piccolo inventore Matteo.

“Caro Matteo – ha scritto Maria Cristina Torchia, della redazione Consulenza linguistica – la parola che hai inventato è una parola ben formata e potrebbe essere usata in italiano come sono usate parole formate nello stesso modo”. Una bella soddisfazione non c’è che dire!

“La tua parola è bella e chiara”, continua la Crusca che spiega come fa una parola ad entrare nel vocabolario: “Bisogna che la parola nuova non sia conosciuta e usata solo da chi l’ha inventata, ma che la usino tante persone e tante persone la capiscano. Se riuscirai a diffondere la tua parola fra tante persone e tante persone in Italia cominceranno a scrivere e dire “Com’è petaloso questo fiore!” o, come suggerisci tu, “le margherite sono fiori petalosi, mentre i papaveri non sono molto petalosi”, ecco, allora petaloso sarà diventata una parola dell’italiano, perché gli italiani la conoscono e la usano”.

Ecco perché è nata una vera e propria campagna, facilitata dai social, per sostenere la diffusione del termine petaloso, subito diventato hashtag di tendenza, e sostenuta dalla stessa Accademia della Crusca.

Tra i tweet più belli citiamo quello del giornalista Stefano Bertazzaghi che ha cinguettato riferendosi in modo raffinato ed elegante alla morte di Umberto Eco: “Con il conio di #petaoloso appare l’autore dell’Aggettivo della Rosa. L’Universo è in equilibrio”.

Azzurra Sichera

Chi mi conosce ha smesso di comprarmi pigiami e mi regala libri; detesto avere gli occhiali sempre sporchi; soffro di dipendenza da carboidrati; amo e odio la mia città, Palermo, così come non sopporto gli stereotipi sulla Sicilia e i siciliani; la prima cosa che faccio quando inizio un libro è leggere i ringraziamenti; amo le tazze e colleziono "L'apologia di Socrate" di Platone in tutte le lingue.

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