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Inchiesta petrolio, indagato Ivan Lo Bello | Nel mirino il vicepresidente di Confindustria

Il vicepresidente di Confindustria Ivan Lobello è indagato dalla procura di Potenza per associazione a delinquere. La circostanza emerge dagli atti dell’inchiesta.

Secondo i pm, per assicurarsi il controllo di un pontile nel porto di Augusta fu costituita un’associazione per delinquere composta da Gianluca Gemelli, Nicola Colicchi, Paolo Quinto e lo stesso Lo Bello.

Le contestazioni all’associazione riguardano, oltre al pontile nel porto di Augusta, altri progetti di impianti energetici e permessi di ricerca e i “Sistemi di difesa e sicurezza del territorio” da attuare in Campania.

A Colicchi e Gemelli è attribuito il ruolo di “promotori, ideatori ed organizzatori”; a Quinto e Lo Bello quello di “partecipanti”.

“Ho appreso dalle agenzie di stampa di essere indagato dalla magistratura di Potenza. Ho sempre avuto piena fiducia nell’operato dei magistrati. Chiederò alla procura di Potenza di poter essere sentito quanto prima per chiarire ogni cosa!”, le parole di Lo Bello.

Intanto il centro oli di Viggiano (Potenza) dell’Eni – dove fino al 31 marzo scorso venivano trattati 75 mila barili di petrolio al giorno – sarà fermato del tutto dalla compagnia, in attesa dell’esito del ricorso in Cassazione contro la conferma dei sequestri.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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