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Scavi clandestini e traffico di beni archeologici | Sgominata una banda che operava in Sicilia VD

Un traffico internazionale di beni archeologici siciliani è stato scoperto e troncato dai carabinieri di Palermo. Sono stati recuperati centinaia di reperti di epoca greca e romana di notevole interesse archeologico. Un 56enne di Siracusa è finito in carcere, per un altro siracusano sono stati disposti gli arresti domiciliari e infine, l’obbligo di dimora, è scattato per un 50enne di Paternò

Nella stessa indagine sono indagate in stato di libertà altre 22 persone. La vasta operazione, ribattezzata “Himera“, è scattata all’alba e ha visto impegnati i carabinieri in diverse province siciliane.

All’angolo un’organizzazione criminale specializzata nel traffico di opere di interesse archeologico frutto di scavi clandestini in vari siti dell’isola. Numerose perquisizioni sono state eseguite in provincia di Catania, Caltanissetta, Enna e Siracusa, a carico dei cosiddetti “tombaroli”.

Nel corso delle indagini sono stati accertati scavi clandestini nei siti archeologici di Termini Imerese (PA), Corleone (PA), Petralia Sottana (PA), Augusta (SR), Cattolica Eraclea (AG) e Mussomeli (CL).
Emanuele Termini

Sono un giornalista nato con la passione per lo sport. Con il tempo e sotto l'occhio attento di maestri inflessibili, divento "onnivoro". Per Sì24 mi occupo di cronaca, di politica, di Palermo e del Palermo, squadra che seguo da vicino. Leggo e scrivo di tutto con una sola grande stella polare: la ricerca della verità.

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