Si celebra oggi la Giornata mondiale senza tabacco, istituita dall’Organizzazione mondiale della sanità e giunta alla 28esima edizione. Un’occasione per fare il bilancio degli effetti dannosi delle sigarette sulla nostra salute ma anche un’occasione per ribadire tutti i benefici legati all’abbandono di questo vizio.
In Italia ci sono 10,3 milioni di fumatori e ogni anno si registrano 41mila casi di tumore al polmone e 32mila decessi, come riportano i dati dell’Airc. Gli uomini che fumano di più appartengono alla fascia 25-34 anni mentre le donne ricadono maggiormente nella fascia 20-24 anni. Il tumore al polmone è la prima causa di morte per cancro.
In occasione della Giornata mondiale, sono stati ribaditi gli innumerevoli effetti positivi che si ripercuotono sulla nostra salute, una volta riposta per sempre la tanto dannosa sigaretta. In primis, si sta subito meglio: la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca tornano a ritmi normali, mentre diminuisce del 95% la presenza di nicotina in circolo, facendo aumentare il livello di ossigeno.
Dal giorno successivo all’abbandono migliorano sensibilmente gusto e olfatto, e scompare totalmente ogni traccia di nicotina nel nostro corpo tramite l’urina.
L’ostacolo maggiore è sicuramente la crisi di astinenza. Attenzione, però, perché basta “resistere” il primo mese perché anche questa abbandoni lentamente i nostri nervi, e affinché si possa godere a tutti gli effetti di una salute decisamente rinvigorita, con migliorazione della circolazione e scomparsa di tosse.
Ma gli effetti più importanti sulla salute si riscontrano nel lungo termine: dopo un anno dall’abbandono del vizio del fumo, il rischio di problemi cardiovascolari si dimezza rispetto a quelli di un fumatore, così come diminuiscono nettamente i rischi di sviluppare cancro alla bocca, ai polmoni, all’esofago e al pancreas.