L’incontinenza e i nuovi aspetti terapeutici | Come gestire un male antico in maniera moderna

di Redazione

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L’incontinenza e i nuovi aspetti terapeutici | Come gestire un male antico in maniera moderna

| martedì 28 Giugno 2016 - 10:54

In Italia sono circa cinque milioni le persone affette da problemi di incontinenza. Un problema diffuso, dunque, anche non molto conosciuto. Proprio per questo, nell’ambito della Giornata nazionale per la prevenzione e la cura dell’incontinenza, l’Associazione Italiana Disfunzioni Organi Pelvici Onlus ha organizzato a Palermo un Convegno a livello nazionale dal tema “L’incontinenza. Gestione moderna di un male antico. Nuovi aspetti terapeutici” ospitato nella sede dell’Iemest (Istituto Euro-mediterraneo di Scienza e Tecnologia).

Il progressivo miglioramento delle condizioni socio sanitarie nel nostro paese è frutto di un sinergismo tra la qualificazione professionale degli operatori e la crescente cultura sanitaria della popolazione. Conoscere le patologie o soltanto essere informati della loro esistenza, essere consapevoli delle possibilità diagnostiche e terapeutiche ad esse relative, rende meno traumatico l’impatto con la loro eventuale insorgenza e meno gravoso l’iter della loro gestione. Le patologie disfunzionali del complesso pelvi-perineale, ed in particolare le loro manifestazioni più invalidanti come l’incontinenza urinaria e fecale, sono ancora troppo spesso sofferte e taciute con rassegnazione; sono abitualmente ed erroneamente considerate fatalmente incurabili e compromettono la vita sociale e privata di quanti ne sono affetti.

Durante l’incontro si è affrontata anche la questione eco-ambientale. Uno degli aspetti relativi all’incontinenza riguarda proprio lo smaltimento dei pannoloni utilizzati in notevoli quantità dai pazienti affetti da tale patologia. Una soluzione proposta è il riciclo con macchinari adeguati o l’intervento all’origine con tecniche chirurgiche mini-invasive. Oggi, infatti, grazie ai progressi della scienza medica, gli specialisti che trattano l’incontinenza hanno a disposizione delle nuove armi terapeutiche che fino a qualche anno fa non erano disponibili. Il trattamento con metodiche chirurgiche tradizionali era gravato da risultati scarsi se non pessimi a fronte di interventi anche molto invasivi ed invalidanti.

Tutte queste nuove metodiche chirurgiche si possono attuare in anestesia locale o loco-regionale evitando così soprattutto per i pazienti più anziani i rischi di un’anestesia generale. Inoltre, con l’attivazione di Centri Specialistici di 1°, 2° e 3° livello, per la prevenzione, la cura e la riabilitazione dell’incontinenza, oltre al reinserimento nel mondo del lavoro e della scuola, si potrebbe migliorare la mobilità sul territorio, grazie anche alla costruzione di bagni pubblici.

Secondo il presidente della Finco (Federazione Italiana Incontinenti), Francesco Diomede “per le associazioni è importante rivendicare il ruolo di protagonista che le veda partecipare attivamente alle scelte socio-sanitarie, dovendo essere dirigenti competenti e responsabili. Esse raccontano il proprio punto di vista con voce critica e fuori dal coro, raccontando cose, fatti, notizie e bisogni, mai presi in considerazione. Le associazioni, evolvendosi, coltivano al proprio interno la cultura della “Cittadinanza”, che comporta la consapevolezza dei propri diritti, della dignità delle persone, del proprio ruolo all’interno della società e verso le Istituzioni. E’ necessario però che gli stessi soci maturino la consapevolezza che non è più il tempo di essere accuditi in modo caritatevole, ma vige l’autodeterminazione nel sistema in generale e socio-sanitario in modo particolare, anche se sulla tutela dei diritti non è facile far rispettare appieno le norme vigenti. Con tali obiettivi si è mossa FINCOPP in due decenni di attività, conscia che l’incontinenza è l’ultimo tabù medico e sconfiggerla, o semplicemente limitarla, significa migliorare la qualità di vita delle persone che ne soffrono. Questo è il nostro impegno sociale e su queste tematiche vogliamo confrontarci”

Il presidente A.I.D.O.P. Onlus, Carlo Bargiggia: “Abbiamo mandato un ulteriore messaggio di impegno sociale e professionale che ci auguriamo contribuisca ad offrire un orizzonte più sereno per un ambito patologico che non mette a rischio la vita, ma le toglie serenità e gestibilità. La nostra vuole essere una mission di formazione nel raggiungere degli obiettivi analizzando le problematiche patologiche del comparto scientifico. Ciò al fine di migliorare la qualità della vita attraverso un approccio ad personam auspicando la collaborazione dei vari comparti tecno-scientifici su tutto il territorio nazionale. Questa iniziativa, infatti, ha un significato ancora più importante a livello politico-amministrativo oltreché scientifico visto il momento di stasi e di difficoltà economica che si sta vivendo. Per ciò è importante portare avanti con determinazione, anche da parte dei colleghi socio-sanitari, proposte trasversali che investono tutti gli addetti ai lavori. Emblematica la presenza di A.I.D.O.P. il 26 giugno, in Senato a Roma, per la presentazione del disegno di legge “Disposizioni in favore delle persone che soffrono di incontinenza” con la partecipazione di altre Associazioni Nazionali impegnate in ambito socio sanitario ed assistenziale e dei componenti della Commissione per l’Incontinenza istituita appositamente dal Ministero della Salute. Essere riusciti, inoltre, a creare una valida partnership come quella con l’Iemest, è una ulteriore garanzia di qualità socio-scientifica persviluppare maggiori ambiti nella ricerca medico-scientifica”.

Tra i presenti anche Bartolo Sammartino – presidente IEMEST (Istituto Euro-mediterraneo di Scienza e Tecnologia): “L’informazione è una nostra priorità assoluta. Il compito che questo istituto si è assegnato è quello di potere fornire notizie ed informazioni utili ad affrontare patologie invalidanti come quelle inerenti le disfunzioni pelviche, al fine di potere raggiungere una migliore qualità della vita per coloro che ne subiscono le conseguenze a volte devastanti”.

Benedetto Di Trapani, vice-presidente A.I.D.O.P. ONLUS e responsabile scientifico Iemest: “Si apre un nuovo cammino di speranza per tutte quelle persone che fino ad oggi non hanno avuto risposte terapeutiche esaustive per questa complessa problematica”.

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