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Masturbarsi in pubblico non sarà più un reato | Lo ha stabilito una sentenza della Cassazione

Una pesante sanzione amministrativa, nulla di più per chi si masturba in pubblico. Cade quindi l’ipotesi di reato e di conseguenza la condanna penale per chi viene sorpreso a praticare atti di autoerotismo.

Questo è quanto stabilito da una sentenza della Cassazione che ha annullato senza rinvio “perché il fatto non è previsto dalla legge come reato” la condanna a 3 mesi di reclusione inflitta a un 69enne finito sotto processo per il reato di atti osceni.

Secondo l’accusa, si era masturbato mentre passavano delle studentesse. L’uomo, condannato sia in primo che in secondo grado dai giudici del tribunale e della Corte d’appello di Catania, aveva presentato ricorso in Cassazione.

Veniva contestata la negata applicazione della causa di “non punibilità” e la “particolare tenuità del fatto”, a suo dire “del tutto occasionale”.

L’atto di autoerotismo era avvenuto “in condizioni di ridotta visibilità, dopo il tramonto” e la “prossimità della cittadella universitaria non dimostrava l’intenzione di collegare temporalmente la condotta al passaggio delle studentesse”.

La terza sezione penale della Suprema Corte, con una sentenza depositata oggi, ha rilevato, in via preliminare, “l’intervenuta ‘abolitio criminis‘”, a seguito del decreto depenalizzazioni varato nello scorso gennaio, del reato di atti osceni.

“Il fatto è ora soggetto all’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria da 5mila a 30mila euro“, hanno motivato i giudici della Cassazione.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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