Bari, tentano di estorcere una ditta di slot-machine | Ma le vittime li denunciano e vengono arrestati

di Redazione

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Bari, tentano di estorcere una ditta di slot-machine | Ma le vittime li denunciano e vengono arrestati

| lunedì 19 Settembre 2016 - 08:50

Due uomini già noti alle forze dell’ordine, Giuseppe Castellino, 47 anni, e Nicola Pagliaruli, 21 anni, sono stati arrestati dai carabinieri di Gioia del Colle con l’accusa di tentata estorsione ai danni di due dipendenti di una ditta che distribuisce slot-machine.

Ostentando i loro trascorsi penali e sotto la minaccia di un coltello, i due hanno offerto la loro protezione, richiedendo in cambio il versamento periodico di danaro, senza ottenerlo. Proprio la visione delle immagini, riprese dal sistema di videosorveglianza del locale, ha permesso di documentare l’azione criminale.

Castellino, a febbraio scorso, a Casamassima, facendosi forza della sua robusta corporatura ha avvicinato due operai di una società che noleggia videogames, mentre all’interno di un bar prelevavano l’incasso di alcuni apparecchi da intrattenimento.

Sono appena uscito di galera….sto cercando i soldi a tutti”, ha detto per poi riferire che i proprietari della società avrebbero dovuto versagli periodicamente una somma di denaro da concordare per non aver alcuna ritorsione. Rivolgendosi a un operaio ha poi aggiunto: “Parla quanto prima con i titolari altrimenti le cose si mettono male”.

A supporto di Castellino subito dopo è intervenuto Pagliaruli che, facendo vedere alle vittime un coltello che nascondeva sotto il giubbotto, ha detto: “Ecco come devo girare io”. Il tentativo estorsivo non andò a buon fine e l’episodio venne riferito ai militari della stazione Carabinieri di Casamassima che decisero di approfondire la circostanza.

A Castellino è stata contestata un’aggravante, poiché ha commesso il reato nei tre anni successivi alla data di cessazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale a cui era sottoposto. Le indagini proseguono e non si esclude che i due possano aver commesso a Casamassima analoghi reati nei confronti di altre vittime.

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