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Roma, dopo le Olimpiadi ora rischia lo stadio | La Raggi pronta a revocare la “pubblica utilità”

La giunta capitolina guidata da Virginia Raggi adesso vuole arrivare sino in fondo. Smantellata la candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024, nel mirino del sindaco grillino adesso c’è il nuovo stadio della Roma. Secondo “La Stampa”, infatti, la giunta si appresterebbe a chiedere sostanziali modifiche al progetto.

Poco importa se siano già stati spesi 60 milioni di euro e coinvolti 50 studi di architettura. La Raggi aveva detto chiaramente che lo stadio lo avrebbe fatto costruire da un’altra parte (a Tor Vergata) e che per questo avrebbe anche minacciato di “revocare la pubblica utilità”.

In realtà c’è una delibera votata dal Comune che imporrebbe una nuova delibera per apporre modifiche, ma soprattutto c’è una legge che autorizza interventi al progetto già approvato “solo se strettamente necessari“. Ma la Raggi non intende desistere e vorrebbe cercare di intervenire sui costi.

L’Assessore all’Urbanistica Paolo Berdini non ha usato giri di parole: “Sarebbe meglio tornare a prevedere la realizzazione di solo e soltanto uno stadio”. James Pallotta però è sereno, la Raggi ha solo due mesi di tempo per opporsi al progetto senza contare che in caso di stop, la società che se ne occupa potrebbe chiedere al Comune danni per 2 miliardi.

Nel frattempo, arrivano nuove dichiarazioni di Malagò, che non nasconde l’amarezza per l’occasione persa: “Il Coni non ricorrerà ad azioni legali dopo il no del sindaco di Roma alla candidatura alle Olimpiadi. Ovviamente senza una gamba la candidatura perde forza: accettiamo la situazione consapevoli della perdita di credibilità internazionale”.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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