Unicredit Start Lab: iniziativa di “open innovation” dedicata al mondo del Life Science

di Redazione

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Unicredit Start Lab: iniziativa di “open innovation” dedicata al mondo del Life Science

| lunedì 26 Settembre 2016 - 18:25

Numerose aziende associate ad Aiop Sicilia hanno partecipato, in collegamento streaming con Milano, al Life Science Innovation Day, l’iniziativa di open innovation organizzata da UniCredit Start Lab e dedicata al mondo del Life Science. Durante l’iniziativa nove startup, selezionate da UniCredit e provenienti da diverse città italiane, hanno illustrato le loro idee innovative su temi come medical devices, biotecnologie, servizi di health care.

Attraverso i loro “pitch” gli startupper hanno avuto la possibilità di presentarsi ad oltre 100 aziende corporate e potenziali investitori, presenti all’incontro all’UniCredit Tower di Milano e collegati via streaming dalle altre 6 sedi della Banca, tra cui Palermo.

I lavori, nella tappa di Milano, sono stati aperti da Giuseppe Vita, Presidente di UniCredit. A Palermo i lavori sono stati aperti da Roberto Cassata, responsabile Sviluppo del Territorio Sicilia di UniCredit, che ha osservato come “l’iniziativa odierna ha l’obiettivo di connettere la domanda di innovazione delle aziende siciliane e l’offerta proveniente dal sistema delle start up innovative e di offrire alle imprese opportunità di investimento in un sistema selezionato di start up ad alto potenziale. UniCredit intende diffondere il patrimonio di innovazione e di business generato dal mondo delle start up innovative, a beneficio delle imprese siciliane che abbiano un fabbisogno innovativo da soddisfare”. Cassata ha inoltre fatto cenno alla partecipazione di 70 start up provenienti dalla Sicilia a UniCredit Start Lab, il programma di accelerazione di UniCredit che intende sostenere le startup e le PMI innovative nei settori Life Science, Clean Tech, Digital e Innovative Made in Italy attraverso una serie di apposite azioni e iniziative.

“L’obiettivo che ci proponiamo come imprenditori della sanità è quello di realizzare una sanità di eccellenza attraverso la sinergia di tutti gli stakeholders di sistema, la promozione della ricerca e dell’innovazione, anche come occasione di crescita e di sviluppo del Paese – afferma Barbara Cittadini, presidente di Aiop Sicilia-. “A tal fine occorrono iniziative coraggiose e lungimiranti, finalizzate ad incentivare la qualità e l’innovazione. Ripensare a prodotti e procedure, servizi e processi, formazione e rapporti per affrontare i continui cambiamenti, generando maggiore competitività, sostenibilità, nuove opportunità imprenditoriali e di mercato, possono essere fondamentali per garantire una sanità adeguata alle nuove esigenze di salute. E’, dunque, sui temi della collaborazione ed interoperabilità, sviluppo di reti ed innovazione, che bisognerà continuare a lavorare in sinergia per raggiungere nuovi obiettivi di sviluppo, qualità, sicurezza, efficacia ed efficienza per tutti i cittadini”.

Le startup che hanno partecipato al Life Science Innovation Day sono:

VALUEBIOTECH (di Milano) – Ha prototipato un robot che permetterà ai medici di operare nella regione addominale effettuando una sola incisione senza lasciare cicatrici. Il robot si compone di due braccia robotiche, dotate di tutti gli strumenti utili e si avvale di una piattaforma chirurgica facile da utilizzare e da trasportare.

EUCARDIA (di Milano) – Sta lavorando allo sviluppo di un dispositivo cardiaco impiantabile innovativo per la terapia dell’insufficienza cardiaca avanzata, l’Heart Damper. L’obiettivo è di migliorare la qualità della vita di un elevato numero di pazienti, offrendo loro una soluzione più semplice, precoce, praticabile, economica e meno invasiva delle attuali assistenze cardiache.

BIOGENERA (di Bologna) – Svolge attività di ricerca scientifica e applicata per l’identificazione, caratterizzazione e sviluppo di nuove terapie molecolari mirate (basate sul DNA del paziente), destinate alla cura dei tumori pediatrici. La startup mira a curare direttamente sia la parte dello sviluppo preclinico che le fasi cliniche iniziali.

ART (di Parma) – Crea materiali ad elevata biocompatibilità per migliorare la guarigione ed il ripristino morfologico e funzionale di porzioni di tessuto perse, con particolare attenzione al tessuto osseo e cartilagineo. Nello specifico i dispositivi biomedici, una volta impiantati nell’organismo, vengono a contatto con il sangue e guidano l’assorbimento delle proteine, anche quelle relativamente poco rappresentate nel plasma.

DIANAX (di Milano) – Realizza Lab-on-Chip per la rivelazione delle proteine in fluidi biologici quali il sangue intero o l’urina. La tecnologia, protetta da brevetti, permette la realizzazione di chip flessibili e robusti, adatti all’uso in ambienti non controllati come in una casa o all’aperto. Tali chip possono essere incorporati in cartucce che si possono connettere a dispositivi come Tablet e smartphone in modo da inviare i relativi dati al proprio medico.

DIAMANTE (di Verona) – sviluppa e commercializza innovativi kit diagnostici per la diagnosi delle malattie autoimmuni. Diamante prevede un servizio “costumer development” per la produzione ecosostenibile di nanoparticelle virali vegetali “personalizzate” e una linea di ricerca scientifica per disporre costantemente di prodotti all’avanguardia. Il primo kit sviluppato è quello per diagnosticare la sindrome di Sjogren.

D-HEART (di Genova) – Propone un elettrocardiografo portatile brevettato collegabile a smartphone e tablet che consente a chiunque di eseguire in autonomia un elettrocardiogramma di elevata qualità e condividerne i risultati con il proprio medico tramite mail.

MEMIO (di Roma) – ha sviluppato un’app che assicura alla persona anziana di prendere i farmaci corretti al momento giusto, dando la possibilità al suo caregiver di monitorare la cura per proprio caro in qualsiasi momento e posto si trovi. Ulteriori applicazioni prevedono lo sviluppo di un bracciale reminder e di un portapillole intelligente.

ARCON (di Catanzaro) – propone un dispositivo brevettato che si interfaccia con lo stetoscopio, ne acquisisce i suoni e li converte in dati digitali per salvare l’auscultazione e condividerla con medici specialisti. I suoni possono essere amplificati, filtrati e inviati a smartphone, cuffie, pc, centrali di telemedicina così da permettere al personale medico di effettuare una migliore diagnosi e monitoraggio di patologie.

 

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