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Ponte sullo Stretto, il premier Renzi rilancia | Grillo: “Opera inutile”, Boldrini: “Prima il terremoto”

Il premier Renzi annuncia le grandi opere e fa un particolare riferimento al Ponte sullo Stretto. Per “togliere la Calabria dall’isolamento e far sì che la Sicilia sia più vicina”, afferma il presidente del Consiglio nel corso dell’incontro per i 110 anni di Salini-Impregilo.

Il Ponte sullo Stretto di Messina può creare “centomila posti di lavoro”, ha detto.

“Se siete nella condizione di sbloccare le carte e di sistemare quello che è fermo da 10 anni – ha detto rivolgendosi a Pietro Salini, numero uno del Gruppo – noi ci siamo”.

“Quello che chiedo a voi è che, finita la parte delle riforme, si possa tornare a progettare il futuro”, ha aggiunto. “Bisogna sbloccare i cantieri e serve la banda larga perché la rete di domani non sarà una diga in Italia né l’autostrada del Sole, ma la banda larga, la gigabyte society, la velocità”.

“Bisogna poi continuare le grandi opere – ha scandito – dalla Bari-Lecce alla Napoli-Palermo, con il Ponte sullo Stretto, in un’operazione che sia utile, crei posti di lavoro e ci metta nelle condizioni di togliere l’isolamento della Calabria e avere la Sicilia più vicina”.

“Noi siamo pronti”, ha detto citando anche la Variante di Valico ed il Terzo valico tra Liguria e Piemonte.

Poi ha annunciato che “la Salerno Reggio Calabria il 22 dicembre sarà percorribile senza alcun cantiere”.

Prima di questo incontro il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, si era recato in visita all’ospedale San Raffaele. “L’Italia deve smetterla con i tagli lineari – ha detto -. Sulla sanità è evidente che si è tagliato anche troppo”.

Il premier ha ricordato che qualche anno fa il Fondo sanitario nazionale era da 106 miliardi, ora è passato a 112, aggiungendo che “la nostra spesa per la sanità sul pil non è più alta degli altri paesi”. “Noi – ha detto – ci lavoriamo. È finito il tempo dei tagli in sanità ma dobbiamo gestire meglio il tema dei costi standard”.

“Il menomato morale ha detto di essere pronto ad aprire i cordoni della borsa (di soldi pubblici dei cittadini) per far ripartire il progetto del Ponte sullo Stretto, un’opera costosissima, inutile e in piena zona sismica”, ha scritto Beppe Grillo sul suo blog. “È un’opera che non vedrà mai la luce, già costata circa 600 milioni di euro ai contribuenti, per il quale Monti stanziò 300 milioni per il pagamento delle penali per la non realizzazione del progetto”.

Grillo ricorda: “Secondo il piano economico, approvato dal consiglio d’amministrazione della Stretto di Messina s.p.a., il costo dell’opera sarebbe di 8,5 miliardi di euro, pari a mezzo reddito di cittadinanza con cui il M5s salverebbe 10 milioni di italiani dalla fame. Un ponte di 3.000 metri con profilo aerodinamico non è mai stato fatto prima d’ora. Non gli basta il record di 80 miliardi di aumento del debito pubblico nei primi sei mesi di quest’anno, ne vuole creare altro senza portare alcun beneficio ai cittadini”.

Più pacata, ma altrettanto critica Laura Boldrini: “Per me il Ponte sullo Stretto non è una priorità. Per me la priorità sarebbe rilanciare il lavoro al Sud, mettere in sicurezza il nostro territorio. Se abbiamo poche risorse, le dobbiamo usare per mettere in sicurezza il nostro territorio”.

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Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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