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Bollette per prestazioni fantasma nel Perugino| Truffati 24 comuni, arrestato il direttore di Gesenu

Una truffa milionaria ai danni di 24 comuni e diversi enti pubblici della regione Umbria, è stata scoperta dalla Guardia di Finanza e dal Corpo Forestale in un’operazione congiunta. Centinaia di migliaia di cittadini avrebbero pagato bollette per prestazioni e servizi falsamente forniti.

Su ordine del gip e coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Perugia, gli agenti hanno arrestato il vertice direttivo di Genesu spa (la società che si occupa della gestione dei servizi di nettezza urbana), Giuseppe Sassaroli. Nell’ambito dell’operazione è stato sequestrato l’impianto rifiuti di Tsa a Borgo Giglione, sempre nel Perugino, che si aggiunge al sequestro di Pietramelina.

Pesanti le accuse nei confronti delle 14 persone indagate: associazione per delinquere, traffico illecito di rifiuti, truffa, frode nel commercio e in pubbliche forniture, inquinamento ambientale, gestione illecita dei rifiuti e violazioni delle prescrizioni ambientali.

Nella maxi operazione anche il sequestro di beni societari e personali per 27 milioni di euro. L’operazione e l’inchiesta del Corpo Forestale è scattata con le denunce del 2013 e ha accertato danni ambientali e non, ad opera delle società incaricate della raccolta e della gestione dei rifiuti.

La Guardia di Finanza ha invece quantificato profitti illeciti. È stato quindi possibile “svelare l’illecita attività di raccolta e gestione dei rifiuti posta in essere in Umbria dal gruppo Gesenu, che ha prodotto, nel tempo, ingenti danni all’ambiente con potenziali ripercussioni sulla salute e sul portafoglio degli ignari cittadini che pagavano le tasse di smaltimento”.

Intanto, per un massimo di 120 giorni, è stato autorizzato il conferimento dei rifiuti nel bioreattore, con l’obiettivo di assicurare la continuità del servizio. Alla base dell’operazione intercettazioni telefoniche ed ambientali, appostamenti, pedinamenti, perquisizioni e sequestri documentali di materiale informatico, analisi e raccolta di testimonianze.

Il tutto per scoprire l’esistenza di un’associazione a delinquere finalizzata al traffico ed alla gestione illecita di rifiuti, inquinamento ambientale, e numerose violazioni alle prescrizioni delle autorizzazioni ambientali. Secondo l’indagine si è verificato un inquinamento ambientale, supportato dagli accertamenti analitici di Arpa e dalle indagini geofisiche del CTU che ha compromesso le acque del Torrente Mussino ed i terreni limitrofi alla discarica in cui è stato rinvenuto percolato affiorante dal sottosuolo.

Nel corso delle indagini è emerso, inoltre, che le operazioni di recupero di rifiuti poste in essere presso gli impianti di Pietramelina e Borgogiglione, gestiti da GESENU S.p.a. e da T.S.A. S.p.a., a favore della GEST S.r.l. (R.T.I. tra GESENU S.p.a., TSA S.p.a., ECOCAVE S.r.l., SIA S.p.a.) aggiudicataria della gestione dei rifiuti urbani e speciali a favore di 24 Comuni ricadenti nell’Ambito Territoriale Integrato 2 (Trasimeno – Perugino – Marscianese – Tuderte), in forza di un contratto d’appalto valido per il periodo 2009 – 2024 del valore complessivo di circa un miliardo di euro, in realtà non venivano effettuate o venivano parzialmente effettuate.

Il Consulente Tecnico dell’A.G. ha inoltre rilevato, nel corso della sua attività, deficit di stabilità sia nella discarica di Pietramelina che di Borgogiglione che rappresenta un rischio concreto anche alla luce dei recenti eventi sismici. A seguito di ciò l’A.G. ha provveduto ad informare le massime autorità regionali per le verifiche e l’adozione delle necessarie misure di sicurezza.

Dalla disamina di oltre 400.000 formulari di carico/scarico di rifiuti e da oltre 10.000 fatture, i militari della Guardia di Finanza hanno constatato, tra l’altro, la commissione degli ulteriori reati di truffa aggravata ai danni di enti pubblici e di frode fiscale attraverso l’utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti.

Ciò ha permesso di quantificare l’ammontare complessivo del profitto illecito da sottoporre a sequestro, sia come responsabilità amministrativa delle società coinvolte in fatti penali, sia come reati tributari, per un ammontare complessivo di oltre 27 milioni di euro.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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