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Il Papa e i leader europei che non ci sono più | “Oggi mancano gli Schumann, i De Gasperi”

“Quel ‘Mai più la guerra!‘ credo che è una cosa che l’Europa ha detto sinceramente, l’ha detto sinceramente: Schumann, De Gasperi, Adenauer…lo dissero sinceramente. Ma al giorno d’oggi mancano i leader, l’Europa ha bisogno di leader che vadano avanti”. Questa l’amara riflessione di Papa affidata a un’intervista al settimanale cattolico belga ‘Tertio’.

La disinformazione male moderno: “Una cosa che può fare molto danno nei mezzi di informazione è la disinformazione: cioè, di fronte a qualsiasi situazione dire solo una parte della verità e non l’altra. Questo è disinformare. Perché tu, all’ascoltatore o al telespettatore dai solo la metà della verità, e quindi non può farsi un giudizio serio”.

“La disinformazione – ha sottolineato papa Francesco – è probabilmente il danno più grande che può fare un mezzo, perché orienta l’opinione in una direzione, tralasciando l’altra parte della verità. E poi, credo che i media devono essere molto limpidi, molto trasparenti, e non cadere – senza offesa, per favore – nella malattia della coprofilia, che è voler sempre comunicare lo scandalo, comunicare le cose brutte, anche se siano verità. Siccome la gente ha la tendenza alla malattia della coprofagia, si può fare molto danno”.

Il Papa parla quindi di “quattro tentazioni”. “Ma sono costruttori di opinione e possono costruire, e fare bene immenso, immenso”. Laicismo: “Il Vaticano II ci parla dell’autonomia delle cose, dei processi e delle istituzioni. C’è una sana laicità, per esempio la laicità dello Stato. In generale, uno Stato laico è una cosa buona; è migliore di uno Stato confessionale, perché gli Stati confessionali finiscono male. Però una cosa è la laicità e un`altra è il laicismo”.

“Il laicismo chiude le porte alla trascendenza, alla duplice trascendenza: sia la trascendenza verso gli altri e soprattutto la trascendenza verso Dio; o verso ciò che sta al di là – continua Papa Francesco – E l’apertura alla trascendenza fa parte dell’essenza umana. Fa parte dell’uomo. Non sto parlando di religione, sto parlando di apertura alla trascendenza”.

La piaga del terrorismo: “Nessuna religione come tale può fomentare la guerra. Perché in questo caso starebbe proclamando un dio di distruzione, un dio di odio. Non si può fare la guerra in nome di Dio o in nome di una posizione religiosa. Non si può fare la guerra in nessuna religione”.

“E perciò il terrorismo, la guerra non sono in relazione con la religione. Si usano deformazioni religiose per giustificarle, questo sì. Per esempio, tutte le religioni hanno gruppi fondamentalisti. Tutte. Anche noi. E da lì distruggono, a partire dal loro fondamentalismo. Ma sono questi piccoli gruppi religiosi che hanno deformato, hanno ‘ammalato’ la propria religione, e da qui combattono, fanno la guerra, o fanno la divisione nella comunità, che è una forma di guerra. Ma questi sono i gruppi fondamentalisti che abbiamo in tutte le religioni. C’è sempre un gruppetto”.

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Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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